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    A Catania nasce il PalaAbramo, il PalaSpedini dedicato al celebre nonno del cestista Luciano Abramo

    Fu un indimenticabile scherzo quello scudetto vinto il primo di aprile di quarant’anni fa: ricordo che questo palazzetto era stracolmo di Catanesi entusiasti“.
    Lo ha detto il sindaco di Catania Enzo Bianco dopo aver intitolato la struttura alla memoria di Luciano Abramo, direttore tecnico della Paoletti, con la quale nel 1978 conquistò il titolo italiano di pallavolo – il primo assoluto vinto da una società siciliana -, dopo esser stato premiato, nel 1971, come sportivo dell’anno.
    Abramo – ha ricordato Bianco – seppe esaltare Catania e venne a mancare troppo presto, a soli 47 anni, nel 1980, quando, da cinque anni, era presidente della Lega Nazionale Pallavolo. Tutti gli sportivi catanesi lo ricordano con immenso affetto e sono felice che i giovani pallavolisti che verranno a giocare nel PalaAbramo potranno chiedere chi fosse questo straordinario uomo di sport“.
    Presenti alla cerimonia erano i figli Tonino e Maria Grazia e il nipote Luciano. Ma non soltanto loro.
    Ne abbiamo approfittato – ha spiegato Bianco – per un ringraziamento dovuto nei confronti di un team di persone che ha portato enormi soddisfazioni a Catania, con risultati sportivi di altissimo livello“.
    In un PalaAbramo vestito di nuovo per il recente restyling, erano infatti presenti, con i consulenti per lo sport del Sindaco Enzo Falzone e Orazio Arancio, “I tanti protagonisti di una meravigliosa stagione sportiva per festeggiare il quarantennale dello scudetto”, che hanno ricevuto una pergamena con cui il Sindaco, a nome della città, ha testimoniato “il grande affetto, la riconoscenza e l’orgoglio nei confronti di quel gruppo di campioni, di tecnici, di dirigenti, di medici, di preparatori che furono capaci di compiere l’impresa“.
    A ricevere il riconoscimento dalle mani del sindaco, chiamati dal giornalista Marco Carli, si sono susseguiti, tra gli applausi di un folto pubblico di appassionati, dopo un ricordo del presidente Marcello Maugeri e la figlia di Leopoldo Mattina, Elvira, che ha ritirato quello, alla memoria, per il padre, il dirigente Ninni Franco, due componenti dello staff medico, Vincenzo Castro e Antonio Fiscella.
    La figlia Roberta ha ritirato la pergamena dell’indimenticabile massaggiatore Nino Pallotta, e si sono susseguiti poi il tecnico Nino Cuco e gli atleti, arrivati da tutt’Italia: il capitano Tony Alessandro, Carlo Cirota, Massimo Concetti, Nello Greco, Fabrizio Nassi, Antonio Scilipoti, Carmelo Mazzeo, Antonio Mazzoleni, Massimo Castagna, Guido Mattina, Nello Massa, Andrea Nappi e Francesco Pistorio. Un grande applauso ha sottolineato il ricordo della figura di Drahomir Koudelka. Pergamena anche ad altri tre atleti della Paoletti – Gaetano e Paolo Reale e Nino Bonaccorso – che non hanno vissuto lo scudetto ma hanno fatto parte della squadra di volley catanese e una pergamena speciale a Michele Rocca, “Uomo, atleta, tecnico e dirigente che ha dedicato la sua vita allo sport e ai giovani, protagonista, come atleta, della favolosa promozione del Cus Catania“, che approdò in serie A nel 1971, con un record imbattibile: tutte vittorie per 3-0.
    Per ultimo è stato premiato, con l’elefantino d’argento, Carmelo Pittera, allenatore della Paoletti scudettata e della nazionale azzurra seconda ai campionati del mondo, che ha ringraziato il sindaco Bianco esortandolo a dare supporto ad attività sportive che hanno fatto grande Catania come la pallavolo e il rugby. Bianco ha poi ricevuto dall’autore, il giornalista della Gazzetta dello sport Maurizio Nicita, la prima copia del suo libro “Lo scudetto della Paoletti“, che sarà presentato questo pomeriggio.

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