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    Capo d’Orlando, Poeta o Mancinelli?

    dal Corriere dello Sport

    Il puzzle della Betaland Capo d’Orlando comincia a comporsi. Il Ds Giuseppe Sindoni ha incastrato il primo tassello pregiato, il ritorno di Dominique Archie, con i gioiellini di casa, Stojanovic (’97), Laquintana (’95) e Perl (’95), e non sembra intenzionato a smettere di stupire. Si attendono sviluppi sui rinnovi dell’ala lituana Simas Jasaitis e del pivot nigeriano Alex Oriakhi, entrambi in stand-by perché si stanno monitorando le condizioni fisiche del primo in ripresa dall’intervento chirurgico di rimozione dell’ernia cervicale subito, mentre l’entourage del secondo sta valutando le prospettive di mercato del centro di colore, il quale si è mostrato felice di continuare con l’Orlandina, ma che prima vuole sondare tutte le proposte arrivate dai club di più alto calibro in grado di offrire contratti molto più vantaggiosi a livello economico. Lo step successivo da parte del club orlandino sarà inserire nel roster un italiano di alto livello per il quintetto. Il sogno ha il nome e il cognome di Giuseppe Poeta, playmaker campano di Battipaglia a cui si affiderebbero le chiavi del gioco dei biancazzurri, il posto nello starting five titolare e il ruolo di tutor cruciale per la crescita di Tommaso Laquintana. Il playmaker azzurro ha ricevuto la proposta di rinnovo di Trento e deve ancora rispondere alle avances di Torino, ma è certo che in una piazza come Capo d’Orlando potrebbe trovare il feeling giusto con i calorosi siciliani e gli stimoli per fare ancora un’altra grande stagione anche in chiave Nazionale. In alternativa a Poeta si punterebbe forte su Stefano Mancinelli che andrebbe a comporre con Archie e l’eventuale centro un trio di atleti intercambiabili e duttili tatticamente in entrambe le metà campo per gli spot di 4 e 5. Insomma sarà un’estate infuocata per il giovane direttore sportivo e anche per tutta la comunità paladina che ha subito risposto con grande entusiasmo al primo squillo del mercato. Nessuno o quasi si aspettava il ritorno di Dominique Archie, uno che ha lasciato più di un buon ricordo sui parquet italiani di A2 e A1 e che, sicuramente dopo aver disputato più di una stagione con Ostenda in Belgio, aver vinto dei titoli, aver giocato nelle coppe europee, aver arricchito il bagaglio tecnico e raggiunto la completa maturità cestistica, non potrà che far stropicciare gli occhi ai fedelissimi del PalaFantozzi. Per la panchina Antonio Iannuzzi è un’opzione molto gradita, il lungo classe 1991 ha favorevolmente impressionato lo staff tecnico guidato da coach Gennaro Di Carlo durante il periodo di allenamenti in prova al PalaFantozzi ed è ritenuto una valida alternativa agli interni titolari dagli allenatori della Betaland. La società dei Sindoni vuole consolidarsi come una realtà di un certo livello e ha iniziato anche una parallela ristrutturazione dei settore giovanile che disporrà di foresteria più grande, avrà staff medico e tecnico dedicato e potrà disporre di nuovi talenti italiani ed europei attentamente visionati in fase di scouting.

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