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    “Chi ha più fame va in B!”, parola di coach Sidoti dello Sport È Cultura Patti

    La maturità e il valore delle formazioni siciliane “meglio attrezzate” che hanno partecipato al campionato di C Silver sta venendo fuori con forza. Va già un plauso a Patti e Cefalù imbattute dopo le prime giornate di un playoff che sembra per assurdo un sequel di “maggiore livello” della stagione regolare.
    Bene dunque le siciliane, bene in particolare Sport È Cultura Patti che in questa prima fase di spareggio ha avuto accesso solo al fotofish, scansando Costa d’Orlando dalla seconda piazza. Abbiamo intervistato coach Pippo Sidoti per farci restituire le sue impressioni dopo due giornate di campionato.

    Coach, era facile riconoscere il valore dello Sport È Cultura nel campionato regionale, l’ottimo inizio dei playoff è invece una conferma della bontà della sua formazione quando impegnata in palcoscenici più impegnativi.

    L’ho già constatato, la squadra rispetto ad inizio anno è crescita tantissimo. Lo abbiamo dimostrato in queste due partite. Quattro incontri sono comunque tanti, ci sono le insidie, ci sono squadre preparate al salto di categoria. Noi abbiamo mostrato il nostro valore e la nostra forza, giocando alla pari e magari continueremo a portare a casa altri risultati.

    Che squadre teme di più?
    Agropoli, ma non è un discorso di temere: quanto piuttosto avere le condizioni di affrontare loro, come gli altri, ad armi pari. Vincere o perdere l’importante è giocare la nostra pallacanestro. Se gli altri saranno più bravi gli faremo i complimenti, fondamentale è finire ogni partita a testa alta. Ogni girone ha squadre che meritano di fare la seconda fase. Non ci sono nè favorite nè spacciate.

    A parità di impegno e parziale conoscenza dell’avversario, cosa farà differenza in questa fase?

    L’impegno. Nelle partite rimanente sarà dato il massimo da tutte e quattro le squadre. Sicuramente quello che può fare la differenza è la condizione fisica e soprattutto la fame. Chi ha più fame nei playoff farà il salto di categoria. Lo dico poi per esperienza, la condizione fisica sarà determinante, giochiamo in palazzetti caldi, in condizioni difficili. Chi ha più birra in corpo arriva fino alla fine.

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