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    COPPA ITALIA LBF 2020. Società scontente e il Consiglio direttivo perde un componente

    La soddisfazione per essere giunti a stabilire con certezza giorni e sede in cui si giocherà la Coppa Italia 2020 sta portando con sé strascichi all’interno del movimento della pallacanestro femminile italiana.

    LA DELUSIONE DI RAGUSA

    Giovanni (da tutti conosciuto Gianni) Criscione, direttore sportivo della Passalacqua Spedizioni Ragusa e vice presidente della Lega Basket Femminile, si è dimesso da componente del consiglio direttivo LBF.

    Una dimissione senza polemiche, che Criscione ha deciso di presentare perché ha considerato non condivisibile professionalmente quel che è accaduto nelle ultime difficili settimane di decisioni e organizzazione delle attività. Una dimissione che prescinderà dai rapporti umani tessuti in questi anni all’interno del direttivo Lega Basket Femminile.

    Fin dall’estate  la Passalacqua Spedizioni Ragusa sembrava società accreditata, ma la votazione invernale ha completamente ribaltato il pronostico. Ed anche il modo in cui si è giunti alla nomina di Lucca suscita perplessità: sul pareggio maturato durante la votazione sulla sede (2 voti per Ragusa e 2 voti per Lucca tra i votanti per iscritto), qualcosa (le votazioni effettivamente avvenute ma non per iscritto) ha poi pesato sulla decisione finale di non assegnare la Coppa Italia a Ragusa ed assegnarla a Lucca.

    La Passalacqua Spedizioni, che mai si è prestata ai facili giudizi, ha voluto questa volta esprimere il proprio disappunto per l’accaduto inviando una lettera di dissenso a Roma.

    LA COPPA A LUCCA, MA LA SOCIETÀ NON AVEVA L’IMPIANTO DISPONIBILE

    E’ stata un’assegnazione che pare aver “sorpreso” la stessa Lucca, la quale tramite post Facebook ha comunicato la propria difficoltà ad ospitare, per le nuove date comunicate dalla Lega Basket Femminile, la stessa Coppa Italia.

    La notizia odierna in merito allo svolgimento a Lucca della Final 8 di Coppa Italia richiede una importante precisazione: la variazione di data comporta, infatti, la verifica di disponibilità dell’impianto che ci era stato riservato per la precedente data.
    Prenderemo contatto con la competente funzione della Amministrazione Comunale per provare a confermare la candidatura“.

    La domanda sorge quindi spontanea, e abbiamo provato anche a sottoporla alla Lega (pur non avendo ancora ricevuto risposta): “Come mai è stata assegnata una manifestazione ad una società che non aveva, in quel momento, un impianto disponibile?”.

    IL CAMBIO DATE CHE SCONTENTA TUTTI E STRAVOLGE LA PROGRAMMAZIONE

    Fortunatamente Lucca è riuscita a trovare il modo per ospitare al PalaTagliate le Final Eight 2020, ma comunicando un’altra modifica delle date: non più per 3-4-5 aprile, ma 2-3-4 aprile. Insomma un perfezionamento, un incastro determinante, ma che riduce uno degli eventi più importanti della stagione ad un appuntamento infrasettimanale complicato da seguire per tifosi e appassionati, a meno di rinunce a giornate di lavoro.

    “Adesso è ufficiale: Lucca ospiterà le Final Eight di Coppa Italia 2019. Sarà il PalaTagliate di Lucca il teatro della Final Eight di Coppa Italia 2020, che si preannuncia come una delle edizioni più entusiasmanti. Il gotha della pallacanestro femminile italiana si darà battaglia da giovedì 2 aprile con i quarti di finale sino all’atto conclusivo programmato per sabato 4 aprile” (Post Facebook del 28 gennaio).

    Non è certo uno slittamento alle 24 ore ad incidere, invece, sulla programmazione e l’economia delle società qualificate alle Final Eight 2020, quanto il cambio date da marzo ad aprile conseguenziale alla necessità d’inserire in calendario gli impegni della Nazionale Italiana femminile 3X3 previsti per marzo. Impegno che, secondo quanto apprendiamo, non è stato comunicato ad inizio anno.

    E’ una confusione che costa in termini di programmazione in un contesto professionistico in cui si ha necessità di pensare con ordine allo svolgimento di 7 mesi di attività in cui tutto deve essere bilancio, dal dispendio fisico delle giocatrici ai bilanci economici delle organizzazioni.

    Chiaro che una location come la Toscana avvantaggia la maggior parte delle società impegnate nella manifestazione (Schio, Venezia, San Martino di Lupari, Geas Sesto San Giovanni, Vigarano, Empoli, Lucca) e penalizza una sola società (Ragusa), ma stavolta paiono essere stati davvero troppi ripensamenti e spostamenti, tanto da aver smosso dissenso trasversale tra le società italiane.

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