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    Dimissioni Nardone. La Brigata Ultrà Cefalù: “Un giocatore non può condizionare tutto”

    Delusi e incazzati (cit.), la Brigata Ultrà Cefalù ha rimesso il proprio ruolo di supporto alla Zannella. Il motivo è semplice, spiegano dall’enturage del gruppo ultras: “Non può un giocatore trascinare una squadra contro l’allenatore e non può la società non intervenire di fronte questa situazione“. Il giocatore in questione dovrebbe essere secondo la nostra ricostruzione Jordan Losi, colpo estivo della Zannella, che nelle ultime settimane non ha nascosto le proprie opinioni a coach Fabio Nardone, finendo per entrare in contrasto. “Abbiamo lasciato a casa le nostre famiglie, fatto dei sacrifici – dicono dalla Brigata – tutto per amore della Zannella. Il problema sta nel fatto che la società non ha mai richiamato Nardone dopo la comunicazione delle dimissioni. Fabio è un grande tecnico, che a Cefalù aveva dato già dato tanto da giocatore. Un giocatore non può accalappiare tutti, nè scavalcare la presidenza“.

    48 ore di riunioni con soggetti diversi ha portato, al momento, a una situazione in cui la Zannella Cefalù non ha più un coach. Lunedì sera c’è stato l’incontro tra squadra, dirigenze e la presidente della formazione siciliana, martedì invece la riunione tra la Brigata Ultra Cefalù e la dirigenza.

    Il nostro addio non è un solo un segno nei confronti di Fabio Nardone – hanno dichiarato dalla Brigata – ma di rispetto verso noi stessi. La città di Cefalù è con noi“.

    Nelle prossime ore saremo in grado di fornire alcune risposte date direttamente dalla dirigenza della Zannella Cefalù.

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