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    Eagles Basket: “Rammarico per le scelte dell’Ufficio Sport del Comune di Palermo”

    La Eagles Basket Palermo esprime profondo rammarico e indignazione circa le modalità assunte dall’Ufficio Sport del Comune di Palermo nell’ambito dell’assegnazione degli spazi di utilizzo degli impianti sportivi del capoluogo.

    Ciò in quanto, questa mattina, si è svolto un incontro presso l’Ufficio Sport chiesto e ottenuto dal Consorzio ‘Palermo al Vertice’ che, sottolineiamo, rappresenta appena una piccola parte delle società palermitane, le quali detengono gli stessi diritti circa l’utilizzo degli impianti sportivi, nella fattispecie il PalaOreto, il PalaMangano e la Piscina Comunale.

    Un’esclusione, non solo nostra ma di molte altre realtà sportive, non giustificata dall’amministrazione.

    In data 30 agosto, la Eagles Palermo aveva inviato regolare mail di richiesta per gli impianti ‘Borgo Ulivia’ e ‘PalaMangano’. Il giorno successivo, 31 agosto, l’Ufficio Sport del Comune di Palermo ha risposto che, essendo cambiata la normativa, si rendeva necessaria una documentazione ulteriore che la società biancorossa ha provveduto a presentare il giorno stesso.

    Da quel momento non è stata più fornita alcuna risposta dall’Ufficio Sport, anche dietro sollecitazione. Fatto increscioso, specie davanti la necessità impellente per Eagles Basket Palermo di trasmettere al Comitato Regionale FIP una sede per lo svolgimento delle gare casalinghe, pena l’esclusione dal campionato di Serie C. Scelta che, alla luce della reiterata indifferenza da parte del Comune di Palermo, è ricaduta sul PalaDallaChiesa di Bagheria, che ancora una volta si è dimostrata accogliente, disponibile e fondamentale per la nostra realtà sportiva.

    Ci si chiede per quale motivo questa società, con sede unica situata a Palermo, debba deliberatamente vedersi esclusa non solo dalla spartizione degli spazi comunali negli impianti sportivi, ma anche del contributo partecipativo spettante di diritto.

    Ci si chiede, inoltre, se l’unica nostra colpa sia stata quella di non scegliere di aderire ad un consorzio di società, e ancora, come possa un’amministrazione come quella del capoluogo siciliano decidere deliberatamente di sottrarre ad una società sportiva i diritti di cui dispone.

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