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    I numeri di Tortona, prossima avversaria della Pallacanestro Trapani

    La Bertram in estate ha costruito un team che ambisce legittimamente al grande salto. Nelle prime giornate di campionato qualche campanello d’allarme ha suonato, complice qualche guaio fisico nei ruoli chiave, ma coach Marco Ramondino troverà presto gli equilibri propri del suo sistema, fatto di gioco controllato, ferocia difensiva e minuziosa organizzazione tattica che, appunto, da sempre costituiscono il suo credo. Verso obiettivi più consoni al valore del roster a disposizione. Ecco i singoli. La guardia è U.S.A., Kenny Gaines (1994), uscito dalla prestigiosa University of Georgia, con un biennio alle spalle in Lituania, con la canotta del BC Juventus Utena, con cui ha disputato anche le coppe europee. Atletismo ed esplosività lo rendono devastante in uno contro uno, ma non disdegna anche il tiro da fuori ed, oltretutto, “vede” bene il gioco costruendo buone soluzioni per i compagni. Quando i giochi sono rotti si va da lui. Le percentuali non sempre gli sorridono (41% da due, 35% da tre su quasi 7 tentativi di media), poiché ama prendersi tanti tiri (17 dal campo) ad alto coefficiente di difficoltà. Per lui 18.3 p.ti, 4 falli subiti, 4.1 rimbalzi e quasi 2 assist di media. Troppe palle perse, ben 3.1 ad uscita. Sul perimetro c’è anche la guardia Matteo Martini (1992) che è letteralmente esploso due anni fa a Legnano, con numeri da americano. Non sempre convincente in questa prima fase, le sue cifre sono destinate a lievitare, poiché non difetta certo di talento e fiuto per il canestro. Per lui 10.9 p.ti, 2.5 falli subiti, 3.6 rimbalzi e 1.5 assist per gara. Il 45% da due ed il 32% da tre sono migliorabili, così come un balbettante 70% ai liberi. Poi troviamo il playmaker, ex granata e Latina, Riccardo Tavernelli (1991) che garantisce sempre un livello di playmaking coi fiocchi. Molto abile in 1c1 (non a caso storicamente si procura tanti falli che tramuta efficacemente in lunetta, per lui il 100% al momento) e nel rifornire di assist i compagni (5 di media). Prezioso poi il suo contributo a rimbalzo (dato il ruolo), mentre il tiro dal campo lo premia a giorni alterni, soprattutto da tre, dove alle volte fatica (in questa stagione non ha ancora segnato dai 6.75. Viaggia con 3.3 p.ti (un incredibile 11% da 2), 3.7 falli subiti, 2.7 rimbalzi. Numeri che risentono dei problemi fisici che finora lo hanno costretto a giocare appena tre gare. Il ruolo di “quattro” è di Rei Pullazi (1993), apprezzato ex Trapani. È un lungo dinamico, un lottatore che sprigiona tutta la sua intensità nei pressi dell’area colorata. Dal punto di vista tattico, esce spesso dal pitturato per colpire dalla distanza (ed “aprire” il campo) poiché da sotto non riesce, a volte, a chiudere di potenza. Ottima propensione al rimbalzo, in particolar modo offensivo. Le sue medie: 6.9 p.ti e ben 8.1 rimbalzi a match. Tira al momento male da tre (14%) e sfiora la sufficienza da sotto (49%). Ai liberi sotto il 70%. Nel pitturato è stato firmato il 26enne lettone Andrejs Grazulis che ha giocato in patria, prima con la maglia di Ventspils e poi con il Vef Riga, in un campionato competitivo come la massima serie del proprio paese. Più “quattro” che “cinque”, si sta facendo rispettare nel traffico in area, in virtù di qualità atletiche da saltatore e di un’eccellente tecnica in post basso nonché fronte a canestro che gli permette di tirare con percentuali eccellenti. Non certo un centro vecchio stile, statico, ma un atleta che con la sua dinamicità mette a dura prova i più macchinosi avversari diretti. Assicura 15.3 p.ti, 2.9 falli subiti e 8 rimbalzi per partita. Bene dal campo, con il 63% da due ed il 39% dalla distanza. Quasi 2 stoppate di media poi, che depongono in favore delle sue qualità di intimidatore. Solido! In area colorata c’è anche l’ex Agrigento, sempre più convincente, Quirino De Laurentiis (1992), lungo che sta sensibilmente scalando le gerarchie. Grande impatto nel pitturato, e medie stagionali convincenti. Porta in dote ben 5.9 p.ti, ben 8.5 rimbalzi ed un ottimo 68% da due. Insomma, da sotto non ha alcuna remora ma la sensibilità delle sue mani lo porta anche a tentare, ogni tanto, il tiro da tre, con super dividendi (50% pur su pochi tentativi). Da censura però il 38% dalla linea della carità. Altro “piccolo” di spessore è il playmaker Bruno Mascolo (1996) che, nonostante la giovane età, vanta già diverse esperienze che pesano (Torino, Agrigento, Latina, Siena, Napoli e Jesi). Finora ha trovato tanto spazio (quasi 25’ di media) ed ha inciso non poco a referto, con 6.6 p.ti, 2.5 falli subiti, 3.4 rimbalzi e ben 3.5 assist per partita. Sotto media le percentuali da due (38%), migliorabili anche quelle da tre (33%). Aggressività ed intensità di gioco non gli difettano di certo! Poi la guardia del 1982 Matteo Formenti che è un elemento di equilibrio per il sistema di Ramondino. Ha giocato tanti anni a Casale Monferrato (dal 2002 al 2009) e gli ultimi tre a Piacenza. In mezzo tanta seria A per lui, con Cremona, Brindisi e Sassari. Giocatore duttile (può ricoprire i tre ruoli “fuori”) che si porta da casa esperienza, qualità e tiro da fuori (che usa prevalentemente). Finora però poco confortato dalle percentuali dal campo che, al momento, non gli sorridono (31% da due, 22% da tre su 5 conclusioni a match). I suoi numeri attuali: 5 p.ti ed il 90% ai liberi, dove però transita poco poiché gioca di rado in uno contro uno. Sotto tono. Il confermato play del 2001 Edoardo Buffo e l’ala-pivot del 1999, ex Siena, Janko Cepic hanno spazio (10’ circa di campo) ma finora con pochi risvolti statistici. Il “quattro” montenegrino può giocare fronte a canestro. È un atleta di grande prospettiva, il classico lungo moderno, con buona tecnica e mani educate, anche se deve migliorare dal punto di vista atletico e dell’impatto fisico col match. Può colpire da fuori.

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