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    I numeri della Scafati di Giovanni Perdichizzi e l’ex granata Baldassarre

    Nonostante i pronostici di inizio stagione la candidavano al salto di categoria, le cose per la Givova Scafati non stanno andando come sperato in questo inizio di stagione. Neanche il recente ritorno dell’esperto coach Giovanni Perdichizzi (al posto di Zare Markovski) ha invertito il trend, come testimonia la pesante sconfitta interna contro Ferentino dello scorso turno. L’organico comunque è di tutto rispetto e passiamo a presentarlo. Le redini della squadra sono affidate al talentuoso playmaker israeliano Yuval Naimy (1985) che è il vero pezzo da novanta della squadra gialloblu, in virtù di un’esperienza internazionale che lo ha visto vestire la maglia della propria nazionale e quella di diversi club della massima serie israeliana, raggiungendo sempre la doppia cifra di media. Pregevoli doti tecniche e punti nelle mani sono assicurati e sta confermando anche una notevole leadership nella gestione dei possessi, fornendo di assist a grappoli i compagni. Che numeri finora: 16.8 p.ti, 4.2 falli subiti, 3.8 rimbalzi e ben 7.5 assist per partita. Troppe però le 3.3 palle perse di media ed anche le percentuali dal campo sono migliorabili (29% da due, 41% da tre). Gli oltre sette tentativi, a match, dai 6.75 rivelano quale sia la specialità della casa! La guardia-ala è Marco Santiangeli (1991) che garantisce aggressività difensiva ed un affidabile tiro dalla distanza. Finora ha contribuito alla causa con 12 p.ti, 3.9 falli subiti, 1.7 assist e 3.3 rimbalzi. Le percentuali parlano da sole: ad un discreto 43% da due, aggiunge infatti il 40% da tre, arma che utilizza maggiormente.  Rivedibile però il 67% dalla linea della carità. Nel ruolo di guardia troviamo anche il rookie U.S.A. Chase Fischer (1993), ex Wake Forest, che nonostante l’ottima tecnica individuale, in particolar modo al tiro, ha pagato la poca fisicità e lo scarso atletismo (11.5 p.ti con il 27% da tre), e nelle ultime partite è rimasto fuori dalle rotazioni in favore del veterano Linton Johnson, pivot del 1980 di doppia nazionalità (U.S.A. ed italiana). Le esperienze italiane ad Avellino, Pistoia e Caserta lo hanno consacrato un lungo dal talento non eccelso, ma dall’indubbio atletismo, che nel pitturato si fa sentire, costringendo gli avversari a correggere le parabole di tiro. È arrivato da qualche giornata e si è subito trovato a proprio agio con la nuova casacca di Scafati. Va a referto con 10.3 p.ti, 6.3 rimbalzi ed un notevole 75% da due, che testimonia la sua propensione per conclusioni ad alta percentuale, mentre non ama più di tanto giocare fronte a canestro. L’ex Trapani Patrick Baldassarre (1986) è il “quattro” che non ha certo bisogno di presentazioni. Grinta e determinazione da vendere nei paraggi del canestro, anche se ogni tanto eccede quando si “traveste” da guardia. Fa la voce grossa sotto le plance, dove tira giù tanti rimbalzi, toccando spesso e volentieri anche la doppia cifra. Per lui finora 8.4 p.ti, 2.7 falli subiti, 5.5 rimbalzi ed 1.4 assist di media. Percentuali però rivedibili (39% da due, 24% da tre) e qualche palla persa di troppo (2.1 per gara). Va detto però che molte delle sue qualità sul parquet non sempre vanno a referto! Nel pitturato troviamo anche l’esperienza di Tommaso Fantoni (1985), centro molto tecnico con un variegato repertorio di movimenti, sia in post basso che in post alto. La stagione in corso lo vede gran protagonista, ed oltre a garantire un buon contributo in fase offensiva non fa certo mancare difesa e rimbalzi. Scrive a referto 13.1 p.ti (55% da due), 5.5 rimbalzi e 4.1 falli subiti ad allacciata di scarpe. Un altro titolare, di fatto, è l’ala Nicholas Crow (1989) che nel ruolo di sesto uomo è un vero lusso. È un esterno particolarmente atletico e talentuoso che assicura dinamismo e buon feeling col canestro, anche se è spesso discontinuo. Ama infatti forzare le conclusioni, alternando prestazioni da record ad altre meno convincenti. I suoi numeri sono ancora in fase di rodaggio: 7.4 p.ti, 4.6 rimbalzi, 39% da due ed un deficitario 21% da tre. Percentuali destinate a lievitare! Altro “piccolo” di spessore è la guardia di origine dominicana Daniel Perez (1997), che proviene dalla Serie B (Crabs Rimini) dove ha prodotto buone cifre. Assicura difesa e dinamismo, ricoprendo tutti i ruoli sul perimetro. Bene finora con 3.4 p.ti e convincenti percentuali al tiro (62% da due, 50% da tre), pur se tirando poco. Sempre da Rimini arriva il playmaker del 1990 Lorenzo Panzini, che tenta spesso la conclusione da tre (36%), assicurando alla sua squadra anche 2.7 p.ti per partita. Un altro lungo di valore è Marco Ammannato (1988) che dispone di mani davvero educate, e non è certo un caso che le percentuali dalla media spesso e volentieri lo premiano. Per lui 4.4 p.ti (66% da due), 2.6 rimbalzi e 1.9 assist di media. Completa infine il roster l’ala-pivot Ferdinando Matrone (1995) che finora ha trovato poco spazio sul parquet.

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