More

    Pallacanestro Trapani, i numeri di Biella, occhio a Saccaggi e Bortolani

    Dici Biella e l’istantanea che ti viene in mente si traduce in quel basket aggressivo e veloce che è ormai un riconosciuto marchio di fabbrica. Il roster mediamente è davvero giovane, e l’aspetto che spicca più di tutto è il debordante e diffuso atletismo della squadra, anche nei ruoli perimetrali, che permette a coach Paolo Galbiati (per lui in bacheca la prestigiosa Coppa Italia di A del 2018 conquistata con Torino) di “cambiare” in difesa senza pagare dazio. Insomma, gli ingredienti per tentare il grande salto, come dimostrano i risultati ed il trend da inizio stagione, ci sono tutti. I singoli. Le redini della squadra sono affidate al talentuoso playmaker Lorenzo Saccaggi (1992) che garantisce fosforo ed imprevedibilità. Le sue potenzialità realizzative lo rendono particolarmente pericoloso nei finali di gara dove fa valere anche il suo carattere da combattente puro. Pericoloso da oltre l’arco dei 6.75 (34% in stagione). I suoi numeri finora: 13.4 p.ti, 5.1 falli subiti, 2.8 rimbalzi e 3.3 assist a match. Uno contro uno da urlo, grazie a gambe alla dinamite, da lì la casella dei falli subiti è sempre piena. La guardia è il 2000 Giordano Bortolani che è un prodotto dell’Olimpia Milano con un anno in doppia cifra già all’attivo in quel di Legnano. Tecnicamente può dare una mano anche in cabina di regia, data la sua attitudine nel creare per i compagni. Sempre in doppia cifra, nelle uscite stagionali fino a questo momento sta facendo l’americano, con 16.8 p.ti, 3.3 falli subiti, 2.9 rimbalzi ad incontro. Da fuori (fondamentale che usa tanto, quasi 7 tentativi di media) è chirurgico (37% da tre), la specialità della casa, ed anche dalla media non scherza, con un buon 49%. Per lui 13 tentativi dal campo a match, non certo un timido. In rampa di lancio! L’ala è il rookie U.S.A. Ed Polite Jr., 22enne da Radford (13.4 + 9.5). Esplosivo, atletico, forte a rimbalzo. Atleta completo, che può far male con la sua atipicità ed, all’occorrenza, colpire anche dalla distanza (al momento solo il 27% dai 6.75). Può giocare anche da “quattro”. Va a referto con 12.2 p.ti (58% dalla media), 3.8 falli subiti, ben 6.1 rimbalzi per volta (ed è un esterno!). Atleticamente da piano di sopra. Altro atipico, l’ala del 1996 Daniel Donzelli che sta fatturando buoni numeri (7.2 p.ti oltre 6.1 rimbalzi ad uscita). Decisivo il suo gioco fronte a canestro, dove sfrutta un tiro migliorato di anno in anno (26% da 3, però, finora) e, più in generale, doti tecniche che mandano spesso al bar i più statici avversari diretti. Aggiunge 2.4 falli subiti, il 52% da due e qualche recupero per gara. Argento vivo! Il centro della squadra è il nigeriano Emmanuel Omogbo (1995) che, dopo essere uscito da Colorado (14+10), ha dimostrato di essere uno dei migliori rimbalzisti di A nella stagione 2017/18 con la maglia di Pesaro (quasi 11 di media). Sprigiona tutto il suo atletismo nel pitturato ed è il classico lungo con punti nelle mani (11.8 a match), poiché dotato di ottima tecnica in post basso (50% dalla media), pur non rinunciando ad “uscire” per colpire dalla distanza (27% da oltre l’arco dei 6.75). Rimbalzi assicurati, oltre 7 ad allacciata di scarpe. Pericoloso in post basso, con 3.1 falli subiti per volta. Colpo da novanta il ritorno del “quattro” Eric Lombardi (1993), ex Treviso, che ha tecnica da “tre” ed atletismo non classificabile! La sua atipicità e velocità fronte a canestro può essere letale per i più lenti avversari. Si deve definitivamente riprendere dal grave infortunio al tendine d’achille occorsogli nel finale della passata stagione, ma è sulla buona strada. Quando sarà a pieno regime, Biella volerà ulteriormente! In generale, pecca ancora di qualche ingenuità ma sta migliorando il suo senso tattico, gestendo meglio del passato le sue stratosferiche doti fisiche. Ogni tanto la mette anche da fuori, specialità dove è migliorato molto pur non essendo certo la specialità della casa. Le sue cifre: 7.2 p.ti (49% da due, 35% da tre), 5.9 rimbalzi ed un migliorabile 58% dalla lunetta. Il playmaker del 1998 Federico Massone ormai è un titolare aggiunto e gioca 18’ a match. Ha quindi un peso decisivo nelle rotazioni. Sta tirando stranamente male (29% da due, 17% da tre) e mette a segno 2.7 p.ti e smista ben 2.7 assist per partita oltre a catturare 2 rimbalzi per volta. Poi la guardia del 1999 Matteo Pollone che ha perso minuti (poco più di 12’ di parquet) rispetto al passato ma assicura energia e qualche buon rimbalzo (2.3 per partita). Per il resto, 2.6 p.ti con il 45% da due ed il 28% da tre. Tira poco, giocatore più di sistema. Spazio (oltre 11’ di impiego medio) anche per il centro del 1999, ex Treviso, Simone Barbante. Coach Galbiati gli da fiducia e nelle uscite stagionali, finora, ha fatto valere in area colorata i suoi 213 cm ed i movimenti da lungo vecchio stile (3.7 p.ti + 1.7 rimbalzi). Buono poi il 53% da due, sorprendente invece il 43% dai 6.75 (stratosferico, pur su pochi tentativi). Infine il play-guardia del 2001 Gianmarco Bertetti che è, da tempo, “out” per un brutto infortunio.

    spot_img

    Latest articles

    Related articles

    spot_img