More

    Pallacanestro Trapani: i numeri di Ferentino

    Le scelte estive la ponevano come una delle favorite al grande salto ma un girone d’andata al di sotto delle aspettative è costato la panchina a Luca Ansaloni, al quale è subentrato coach Riccardo Paolini che sta cercando di invertire il trend, nonostante la recente e bruciante sconfitta interna contro Treviglio dimostra come vi sia ancora tanto lavoro da fare per scalare la classifica ed occupare posizioni più consone al valore del roster amaranto. Andiamo subito ai singoli. In cabina di regia troviamo il talento di Matteo Imbrò, playmaker del 1994 che, nonostante la giovane età, può già vantare una buona esperienza al piano di sopra con la Virtus Bologna di cui è stato anche capitano (il più giovane della gloriosa storia delle V Nere). Il fosforo ed i rifornimenti per i compagni sono assicurati, ma non disdegna anche di mettersi in proprio, scrivendo a referto discreti bottini. I suoi numeri: 10.4 p.ti, 3.7 falli subiti, 3.3 rimbalzi e ben 4.8 assist per gara. In calo dalla distanza (31% da tre) e dalla media (43%), ed è senz’altro migliorabile la gestione dei possessi (3 palle perse ad incontro). Va detto che ha saltato l’ultima gara contro Treviglio, a causa di un fastidioso infortunio muscolare. La guardia è l’italo argentino Bernardo Musso (1986), vincitore dello scorso campionato argentino (San Lorenzo) e con diverse esperienze italiane alle spalle. È un giocatore di sistema che, oltre ad avere punti nelle mani, riesce a mettere in ritmo il talento dei compagni di squadra. Il tiro è la specialità della casa ma è un esterno completo, che assicura anche difesa, energia ed una buona mano alla voce rimbalzi. Sta viaggiando con cifre di tutto rispetto: 13.2 p.ti, 4.5 rimbalzi ed un convincente 44% da tre (su oltre sei tentativi a match). Per lui anche 3.5 assist ad allacciata di scarpe. Il rookie Marcus Gilbert (1993) è la talentuosa ala piccola, uscita da Fairfield University, che sta un po’ faticando dopo un inizio di stagione coi botti. È un giocatore a tutto campo che, oltre alle indubbie doti offensive, assicura alla causa anche un importante presenza a rimbalzo nonché una preziosa predisposizione difensiva. Le sue cifre stagionali: 12.6 p.ti, 4.3 rimbalzi, un discreto 49% da due ed un pregevole 43% da tre. Preferisce tirare, mentre è un po’ più timido in uno contro uno, come testimoniano i pochi falli subiti e relativi viaggi in lunetta (dove conclude con un insolito 56%). Nel ruolo di “quattro” troviamo Benjamin Raymond (1987), che ha la mole del pivot ma movimenti e mani da esterno. Risulta quindi particolarmente difficile da limitare, poiché troppo agile per i lunghi di turno ed, al contempo, troppo “fisico” per gli esterni avversari. Un rebus spesso irrisolvibile, come testimonia il titolo di miglior marcatore di A2 Gold conquistato due stagioni addietro con Biella. Anche in questo campionato non si sta certo facendo pregare, e scrive a referto le seguenti cifre: 16.8 p.ti (62% da due, 43% da tre), 4.5 falli subiti, 5.9 rimbalzi ed un sorprendente 2.9 alla voce assist. Il pivot è il veterano, ex Nazionale, Angelo Gigli (1983) che è davvero difficile da marcare nel pitturato, dove può far valere movimenti in post basso da manuale, oltre che un tiro dalla media niente male. In difesa va ovviamente preservato, esonerandolo da aiuti sul pick and roll troppo dispendiosi. Le sue medie così recitano: 13.1 p.ti (70% da due), 3.8 falli subiti e 7.5 rimbalzi ad incontro. Può far male anche da tre (31%) e qualche assist lo confeziona sempre. Da qualche giornata si registra il felice ritorno di Francesco Guarino (1979), che è un vero specialista nel trovare l’uomo giusto al momento giusto ed, ovviamente, nel tenere in mano le redini del gioco. Bene in queste prime tre uscite, con 7.7 p.ti, 3.7 falli subiti e 3 assist di media. Efficace anche da tre (37%) e dalla media (63% da due). Ai liberi poi è la consueta sentenza (100%), in particolar modo nei finali di gara quando si dimostra glaciale e non è certo consigliabile spendere fallo su di lui. Dalla panchina si alza un altro playmaker, Nunzio Sabbatino (1992), che è un prodotto delle giovanili di Siena e che di coraggio e tiro da fuori ne ha da vendere. Per il momento però sta un po’ faticando a ritagliarsi un ruolo di primo piano ma, nei minuti concessigli (oltre 12’ per gara), si sta facendo trovare pronto, risultando prezioso per le rotazioni di squadra (2.4 p.ti per gara). Tanto spazio inoltre per l’ala tiratrice del 1993 Tommaso Carnovali, ormai un titolare aggiunto della FMC, che a Trapani ben si ricordano per i suoi tiri “ignoranti” che spesso e volentieri hanno fatto la differenza. Sta fornendo il suo solito contributo, garantendo alla causa 6.5 p.ti con un insolito 28% da tre, arma che usa con continuità (oltre 5 tentativi di media). Altro atleta di spessore è il pivot Lorenzo Benvenuti (1995), che è ormai una garanzia nelle rotazioni di Ferentino, come dimostrano i numeri in crescita rispetto alla passata stagione. Prezioso tatticamente, poiché può oltretutto giocare qualche minuto da “4”. Assicura finora 5.6 p.ti e 2.6 rimbalzi per partita. Anche le percentuali gli sorridono, con il 67% da due. Male però ai liberi, con il 44%. Completano infine l’organico l’ala piccola del 1999 Daniel Datuowei ed il pivot Edoardo Bertocchi (1996) che finora hanno trovato poco spazio.

    spot_img

    Latest articles

    Related articles

    spot_img