More

    Trapani, contro Scafati attenzione all’ex di turno Stefano Spizzichini

    La Givova è una solida realtà dell’attuale A2 e la stagione in corso, nata con presupposti tecnici più robusti rispetto alla precedente, la vede protagonista di ottimi risultati che le regalano un campionato costantemente ad alta quota e concrete possibilità di entrare nei play-off da una posizione privilegiata. L’esperto coach Giovanni Perdichizzi dispone di un organico di tutto rispetto che riesce ad amalgamare alla perfezione. Lo passiamo quindi a presentare. Le redini della squadra sono affidate al talentuoso play-guardia, nazionale britannico, Andrew Lawrence (1990), ex Prishtina, con buona esperienza sia nelle Coppe del vecchio continente che negli ultimi campionati Europei. È il vero punto di riferimento della squadra gialloblu, e sta dimostrando una certa confidenza col canestro, in particolar modo dalla distanza. Ama giocare a campo aperto, e sa bene quando mettersi in proprio e quando invece giocare per i compagni. Che numeri finora: 18.2 p.ti, 4.8 falli subiti, 2 rimbalzi e ben 4.9 assist per partita. Percentuali da tre discrete (34%) mentre dalla media è sopra la sufficienza, con il 51% da due. La guardia-ala Marco Santiangeli (1991) garantisce poi aggressività difensiva ed un affidabile tiro dalla distanza. Finora ha contribuito alla causa con 8.2 p.ti, 2.2 falli subiti e 2.2 rimbalzi a match. Le percentuali sono un po’ in calo: 40% da due, a cui aggiunge il 31% da tre, arma che utilizza con grande continuità. Un altro titolare, di fatto, è l’ala Nicholas Crow (1989) che nel ruolo di sesto uomo è un vero lusso. È un esterno particolarmente atletico e talentuoso che assicura dinamismo e buon feeling col canestro, anche se è spesso discontinuo. Ama infatti forzare le conclusioni, alternando prestazioni da record ad altre meno convincenti. Le sue cifre stagionali: 8.9 p.ti, 2.8 rimbalzi, 41% da due ed un convincente 39% da tre (su oltre quattro tentativi di media), la specialità della casa. Altro “piccolo” di spessore è il play-guardia del 1992 Gabriele Spizzichini, scuola Virtus Bologna e “soldatino” di coach Perdichizzi che lo ha fortemente voluto con sé anche in questa avventura. Assicura difesa e dinamismo, ricoprendo tutti i ruoli sul perimetro. Bene finora con 9.3 p.ti, 2.6 falli subiti, 4.4 rimbalzi e ben 4.1 assist per gara. Migliorabili in generale le sue percentuali al tiro (48% da due, 32% da tre), pur essendo principalmente un giocatore di sistema. Nel pitturato è fuori per infortunio l’ala-pivot U.S.A. Brandon Sherrod (1992), ex Roseto nonché prodotto della prestigiosa Yale University. Atletismo e fisicità le sue caratteristiche principali. L’energia a rimbalzo e la rapidità di piedi sopperiscono ai pochi centimetri a disposizione, e non fatica affatto al cospetto di avversari più potenti fisicamente che, anzi, mette in seria difficoltà col suo dinamismo subendo tanti falli e colpendo dalla media. La stagione in corso lo vede gran protagonista, scrivendo a referto 16.1 p.ti (57% da due), 10.7 rimbalzi e 5.7 falli subiti ad allacciata di scarpe. In più aggiunge 2.7 assist di media che denotano grande conoscenza del gioco. Male solamente ai liberi, con il 56%. Per sopperire alla sua assenza è stato di recente ingaggiato, a gettone, l’ex Torino Quinton Stephens, ala-forte del 1995 con un trascorso alla prestigiosa Georgia Tech. U.S.A. di passaporto britannico, tecnicamente è certamente un giocatore più perimetrale di Sherrod. Alex Ranuzzi è poi da poco andato a Latina ed, al suo posto, proprio da Trapani è arrivata l’ala pivot Stefano Spizzichini (1990) che non ha certo bisogno di presentazioni. Si è ambientato in un amen e, nelle poche gare disputate fin qui con la nuova maglia, ha fornito un contributo davvero rilevante. Un lungo di valore è senza dubbio Marco Ammannato (1988) che dispone di mani davvero educate, come testimoniato dalle percentuali fin qui registrate (38% da tre, 58% da due). Per lui 8 p.ti, 3.8 rimbalzi e 2.2 falli subiti di media. Il playmaker Gabriele Romeo (1997), ex Agropoli, è una valida alternativa tra gli esterni ed assicura alla sua squadra 3.3 punti per gara, buone doti balistiche e tanta energia sul parquet. “Smazza” qualche assist (1.1 per partita) e colpisce da tre con il 27%, mentre da due sfiora la sufficienza con il 44%, ciò in 14’ di permanenza media sul parquet. Completano il roster il pivot del 1994 Vincenzo Pipitone che, con le sue lunghe leve, garantisce una buona presenza (oltre 6’ a match) in area colorata (50% da due e 2.3 rimbalzi di media) ed il playmaker del 1999 Emanuele Trapani che è pericoloso al tiro da fuori. Per lui poco più di 5’ per gara.

    spot_img

    Latest articles

    Related articles

    spot_img