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    Trapani, i numeri di Biella, prossimo avversario, attenzione a Ferguson

    Ambiente sempre carico, i vari giovani del vivaio che crescono, quel basket aggressivo e veloce che è ormai un riconosciuto marchio di fabbrica. Insomma, tutti gli ingredienti per coronare il sogno del grande ritorno al piano di sopra ci sono tutti. L’attuale secondo posto in classifica la dice poi lunga sulle ambizioni dell’Eurotrend che, con il talento della coppia U.S.A. e l’energia dei giovani in organico, lotterà fino alla fine per la Serie A. L’ottimo coach Michele Carrea ben riesce a coniugare bel basket e risultati, gestendo al meglio i singoli componenti del roster. Nel perimetro il giocatore più pericoloso è la guardia americana Jazzmarr Ferguson (1988), cecchino che sfiora (ed a volte supera) spesso i “trenta” e che può, oltretutto, dare una mano in cabina di regia. Si fa ammirare per la sua rapidità, l’abilità al tiro da fuori e, anche se fa meno rumore, per l’eccellente propensione al passaggio. Viaggia con 23.5 p.ti, 4 falli subiti e ben 4.2 assist di media. Tira ovviamente tantissimo (non di rado vicino ai 20 tentativi ad incontro) ma le percentuali lo premiano spesso e volentieri (59% da due ed un eccellente 40% da tre, su quasi nove conclusioni a match). L’ex Latina Lorenzo Uglietti (1994), dopo gli eccellenti campionati passati, si sta confermando anche ad un livello di obiettivi più alto. È un’ala piccola le cui doti tecniche ed atletiche risultano senza dubbio di primissimo livello. Qualche partita in doppia cifra e diversi rimbalzi, ma deve migliorare nelle percentuali da tre. Le sue cifre: 6.4 p.ti (53% da due) e 3.7 rimbalzi per gara. Ai minimi storici da tre (6%) e dalla lunetta (47%). La guardia è Tim Bowers (1982), “all-around” dal tiro discontinuo che assicura però difesa, grande energia ed una notevole mano alla voce rimbalzi, nonostante gli anni migliori appaiono probabilmente alle spalle. Non fa mai mancare il suo contributo d’esperienza e, più in generale, riesce a calarsi alla perfezione nel ruolo di regista “aggiunto” della squadra. Il tiro da fuori non è mai stata la specialità della casa ma nei momenti caldi può far male anche dalla distanza. Il suo tabellino stagionale: 13.6 p.ti, 2.7 falli subiti, 5.2 rimbalzi e 3.8 assist ad allacciata di scarpe. Conclude con il 52% dalla media ed il 31% da oltre l’arco dei 6.75. L’ala forte è, l’ex Agrigento, Albano Chiarastella (1985) che riveste alla perfezione il ruolo di “quattro” atipico, prediligendo il gioco fronte a canestro. Così facendo, porta i più lenti avversari lontano dall’area colorata, in terre a loro meno congeniali. Non è certo un intimidatore d’area ma fa valere con astuzia le sue doti tecniche da esterno puro. Le sue cifre sono buone (5.6 p.ti), sia in termini di percentuali (66% da due, 36% da tre), sia come presenza a rimbalzo (5 di media). Preziosa poi la sua abilità nel fornire assist ai compagni (2.3 a match), che negli anni di Agrigento lo “trasformavano” nel ruolo di regista occulto della squadra. Dalla lunetta sono però dolori (43%). Il centro della squadra è Amedeo Tessitori (1994), che è un lungo dinamico dal grande impatto fisico ed, al contempo, dalle buone mani nonché dotato di ottima tecnica individuale. Nei pressi del pitturato non si fa pregare e va a referto con numeri pregevoli: 14.5 p.ti (53% da due), 4 falli subiti, 7.5 rimbalzi. Buon stoppatore, ogni tanto ci prova anche da tre, con buona fortuna (50% dalla distanza). Può giocare da 4 e da 5 Giorgio Sgobba (1992), ala grande che, nel corso del girone d’andata, si è ritagliato un ruolo di primo piano mettendo a segno 6.4 p.ti (51% da due, 31% da tre) e catturando anche 2.5 rimbalzi, nei 16’ di campo concessigli. L’ala britannica Carl Wheatle (1998) è innanzitutto un atleta formidabile nonché uno dei giovani più interessanti del panorama europeo e, quest’anno, a Biella cerca di lanciarsi definitivamente. Fisicità ed agonismo non mancano di certo ma deve lavorare molto sulle percentuali da fuori. Le sue cifre attuali: 7.6 p.ti (64% da due) e ben 5.5 rimbalzi per partita. Il 27% da tre è senz’altro migliorabile. Troviamo, infine, i giovani Luca Pollone (guardia del 1997, per lui 3.3 p.ti, 2.2 rimbalzi ed il 31% da tre in oltre 16’ di parquet), Luca Rattalino (pivot del 1997, per lui 1.7 p.ti, 1.4 rimbalzi ed il 53% da due in quasi 7’ di campo) nonché le guardie del 1999 Andrea Ambrosetti e Matteo Pollone che finora hanno trovato poco spazio nelle rotazioni

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