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    Trapani ospita la Virtus Roma, i numeri della capolista

    I numeri della Virtus Roma

    Un solo obiettivo per la Virtus sin da inizio stagione, ritornare al piano di sopra senza passare dai play-off. Il roster è davvero super, un gruppo di italiani super collaudati per la categoria ed una coppia a stelle e strisce solamente di passaggio in A2, già pronta per la massima serie, calcata da protagonisti negli anni precedenti. Alla guida poi coach Piero Bucchi che la serie A, quella di vertice, la conosce da sempre. Una parentesi, in sostanza, prima di calarsi nuovamente nel basket che conta. Qualche scivolone c’è stato in questa stagione, a Cassino ad esempio o l’ultimo nel posticipo casalingo contro l’Orlandina, ma, di contro, tanti referti rosa, e la conseguente prima posizione in classifica che, quest’anno, regala direttamente la promozione. Ecco i singoli. Il playmaker è Nic Moore (1992) che nei due anni di A con la maglia di Brindisi (Final Eight di Coppa Italia alla “prima”) è sempre andato in doppia cifra e ha garantito tanti rifornimenti per i compagni, dato che è maestro nel trovare il compagno libero per una buona conclusione. Non è un grande tiratore dalla distanza ma sa prendersi le responsabilità nei momenti caldi del match. Nonostante il suo status, è un giocatore di sistema che assicura alla causa carisma ed esperienza. Le sue cifre: 16.7 p.ti, 4.6 falli subiti, 2.9 rimbalzi e 4.1 assist a match. Bene anche dal campo (51% da due, 36% da tre) e praticamente infallibile dalla lunetta, con un eccellente 90%. L’altro playmaker è il 1998 Tommaso Baldasso che non difetta certo di personalità che, anche quest’anno, sta mettendo al servizio della squadra. I suoi numeri stagionali: 6.9 p.ti, 3.1 rimbalzi e 2.6 assist per partita. Tira tanto dai 6.75, con il 32%, mentre gioca poco in uno contro uno e la casella dei falli subiti e dei viaggi in lunetta ne risente. C’è anche la guardia, ex Trapani, Massimo Chessa (1988) che non ha bisogno di presentazioni e fa male con il suo proverbiale tiro da fuori (33% in stagione). Buone qualità di passatore ma l’allarme scatta quando si esalta dalla distanza. Molto preciso anche ai liberi, pur viaggiando poco in lunetta per attitudini prevalentemente perimetrali. Giocatore di “striscia”! Va a referto con 5.1 p.ti, 2.2 rimbalzi e 1.7 assist ad uscita. L’ex Georgetown Henry Sims (1990) è il talentuoso centro U.S.A. con esperienze “vere” in NBA (con i 76ers una stagione ad 11.8 + 7 di media!) e nella scorsa A italiana, con Cremona (11.3 p.ti oltre 6.5 rimbalzi). Le sue indubbie doti atletiche ed un bagaglio offensivo in post basso di prim’ordine costituiscono il suo biglietto da visita. Sotto le plance fa la voce grossa con tanti rimbalzi per gara, garantendo inoltre “ventelli” facili, percentuali da urlo ed una pericolosità offensiva che lo porta a riempire la casella dei falli subiti, ben 7.4 ad allacciata di scarpe. Raro caso di “doppia doppia” di media! Può colpire anche dai quattro/cinque metri. Numeri da MVP: 20.3 p.ti (55% da due), ben 11.6 rimbalzi e quasi 2 stoppate di media, a testimonianza che dalle sue parti non si passa! Poi c’è il lungo atipico (tatticamente più un’ala che un centro) Aristide Landi (1994), scuola Virtus Bologna, che scrive a referto numeri davvero interessanti. Il talento e la mano educata non gli mancano di certo, in particolar modo da tre, specialità che usa tanto (40% su oltre 4 conclusioni a match). Sulla dolcezza dei polpastrelli non vi sono davvero dubbi, così come sulla sua capacità di “aprire” il campo e creare per i compagni, “smazzando” qualche assist. Decisivo più di una volta nei finali in volata. Per lui 12.1 p.ti (48% da due), 3.3 falli subiti, 7 rimbalzi ad incontro. Sta letteralmente scalando le gerarchie di inizio anno il “tre-quattro” Amar Alibegovic (1995), figlio di Teoman e fratello di Mirza. Bosniaco di passaporto italiano, dopo gli anni “giovanili” alla Stella Azzurra Roma, si è formato alla prestigiosa St. John’s University di New York. Duttile tatticamente, può giocare sia spalle che fronte a canestro, per via di un tiro da fuori niente male. Vicino al “ventello” in qualche occasione. Da oltre l’arco dei 6.75 è una minaccia. In crescita! Mette a referto 6.1 p.ti e 3.8 rimbalzi per volta. Statistiche discrete dal campo (50% da due, 33% da tre) mentre balbetta dalla lunetta, con il 57%, pur su pochi tentativi, poiché non ama troppo buttarsi dentro. Poi troviamo Daniele Sandri (1990) che è un’ala piuttosto atletica che mette al servizio della squadra le sue indubbie doti fisiche ed un tiro che migliora anno dopo anno (40% da tre in stagione, anche se è un’arma che usa poco). Buona poi la sua propensione nel dare una mano nella lotta a rimbalzo, 3.2 catturati a match. Benissimo anche dalla media, con percentuali di rilievo (55% da due). Per il resto 8.1 p.ti, 2.5 falli subiti e quasi 2 assist per partita. Tanti minuti poi per la guardia-ala, ex Scafati, Marco Santiangeli (1991) che garantisce aggressività difensiva ed un tiro dalla distanza di solito affidabile. Il suo contribuito alla causa è salito con il passare delle giornate. Le percentuali dai 6.75 sono però un po’ in calo (27% da tre), nonostante sia un’arma che utilizza con grande continuità (oltre 4 tentativi per gara). Aggiunge 6.4 p.ti, un confortante 56% da due e 2.4 rimbalzi ogni volta. L’ex Latina Andrea Saccaggi (1989), oltre al tiro da fuori (il suo marchio di fabbrica), negli anni ha trovato maggiore fiducia anche nella gestione della palla, nonché nel prendersi qualche iniziativa in più in uno contro uno. Quest’anno ha inciso poco ma una sua tripla allo scadere è valsa due fondamentali punti in quel di Casale Monferrato. Le sue statistiche: 5.2 p.ti, con il 50% da due ed il 41% dai 6.75. Appena arrivato da Siena il play-guardia Roberto Prandin (1986), ex Trieste (dove ha contribuito fattivamente alla promozione nella massima serie), che ha mentalità vincente ed intensità di gioco, in particolar modo difensiva. Non ha grande confidenza e pericolosità in attacco, soprattutto dalla distanza che, comunque, è un’arma che usa poco.

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