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    Trapani, stop per Tommasini che salterà il match contro Casale Monferrato

    In seguito ad ulteriori esami ed accertamenti clinici, sono emerse delle inaspettate complicazioni sullo stato di salute della spalla sinistra di Claudio Tommasini. Quella che inizialmente poteva sembrare solo una dolorosa botta, su cui il ragazzo ha continuato a lavorare per l’ultimo mese e mezzo nonostante il dolore, si è invece rivelato un qualcosa di più serio e per questa ragione Claudio dovrà effettuare un periodo di sole terapie strumentali, senza poter partecipare ad allenamenti e gare ufficiali.

    I numeri di Casale Monferrato

    La Novipiù è una squadra collaudata e, nonostante abbia cambiato poco rispetto alla stagione passata quando il “sistema” funzionava come un orologio, nella prima parte di campionato ha stentato non poco, soprattutto in fase d’attacco. Coach Marco Ramondino fa comunque giocare davvero bene le proprie squadre, e la Junior è verosimile ritenere che si allontani prima o poi dalle zone calde della classifica, poiché il gioco controllato e la meticolosa applicazione difensiva (miglior difesa del girone Ovest) sono destinati a dare buoni dividendi, a condizione che l’attacco, spesso un po’ macchinoso, faccia la propria parte. Entriamo nel dettaglio del roster. In cabina di regia troviamo Giovanni Tomassini (1988), playmaker d’ordine con buona visione di gioco che conosce alla perfezione il credo cestistico professato dal proprio coach. È il giocatore più in forma di Casale e garantisce anche discreti bottini: 14.2 p.ti, 4.8 falli subiti e ben 4.2 assist di media. Anche le percentuali gli sorridono, sia da due (57%) sia da tre (34%), fondamentale quest’ultimo che comunque non è certo la specialità della casa. Unico neo le palle perse, 3 ad incontro. Non c’è più la guardia Obi Emegano che, da rookie, non è riuscito a rompere il ghiaccio con la nuova realtà europea. Invero è stata appena firmata l’ala slovena del 1991 Mitja Nikolic che, in uscita dalla Fortitudo Bologna (7.7 p.ti e 4.8 rimbalzi), ama tirare da fuori nonostante le cose migliori le fa vedere in avvicinamento. Può essere un’arma in più a rimbalzo mentre dalla lunetta fatica non poco. Sul perimetro troviamo poi il tiratore Brett Blizzard (1980), con innumerevoli esperienze in Italia nelle fila di Cantù, Reggio Emilia e Virtus Bologna. Cecchino micidiale, che garantisce anche una buona dose di senso tattico (3.6 assist per gara). Finora va a referto con 10.3 p.ti ed un migliorabile (per lui) 32% da tre, specialità che è il suo marchio di fabbrica. Non è poi consigliabile spendere fallo su di lui nei momenti caldi del match, poiché è praticamente infallibile dalla lunetta. L’ala pivot è Niccolò Martinoni (1989), “quattro” atipico che si affida alle mani da esterno puro ma che non è certo il classico intimidatore d’area. Le sue attuali cifre stagionali recitano 9.3 p.ti e 6.9 rimbalzi per gara. Davvero buono inoltre il 41% da tre, arma che non di rado usa per aprire il campo e colpire i lunghi avversari. Dalla lunetta poi è particolarmente preciso, anche se da quelle parti lo si vede poco, poiché non ama giocare più di tanto in uno contro uno. Più “cattivo” delle annate passate! Nel pitturato a fare la voce grossa ci pensa Jordan Tolbert, esplosivo pivot del 1992 che è un ottimo rimbalzista offensivo. Dalle sue parti non si passa certo facilmente e le sue indubbie doti atletiche lo rendono un intimidatore d’area di assoluto valore. Nonostante i centimetri non siano tantissimi, negli anni ha infatti sviluppato una grande presenza difensiva, capace non solo di proteggere l’area ed il ferro, ma anche di tenere botta in post basso contro avversari più prestanti. Viaggia a referto con 9.6 p.ti e 7 rimbalzi per gara. Le stoppate sono il suo marchio di fabbrica, mentre le mani non sono certo tra le più educate, come testimonia il 63% dalla linea della carità. Da sotto però è una garanzia, con il 57% da due. Dalla panchina si alza Nicola Natali, ala del 1988 che assicura lotta, rimbalzi ed una gran difesa sul miglior marcatore avversario, anche se i punti che porta in dote non sono tanti, nonostante un discreto tiro. Finora assicura una preziosa mano alla Junior con 5.4 p.ti (56% da due, 32% da tre), a cui aggiunge 3 rimbalzi e 1.3 assist nei quasi 22’ di utilizzo medio. Il veterano Fabio Di Bella (1978) è uno che in cabina di regia da sempre si rivela abile nel bucare le difese avversarie in uno contro uno, oltre nello spingere a più non posso in transizione. Nelle ultime stagioni è andato un po’ in calo ed anche in maglia Junior sta viaggiando a fasi alterne (4.1 p.ti, 1.8 falli subiti, 1.1 palle recuperate e 1.9 assist a match). Di energia su entrambi i lati del campo non ne fa mai mancare, ma le percentuali dal campo sono ai minimi storici (31% da due, 15% da tre). Tanto spazio inoltre per Luca Severini, ala-pivot del 1996, in prestito da Pistoia. Per lui oltre 19’ ad allacciata di scarpe, con 5.7 p.ti (52% da due) e 5.1 rimbalzi ad incontro. Buon stoppatore mentre è impreciso dalla lunetta (67%). La guardia del 1998 Davide Denegri è cresciuto molto (quasi 16’ per gara) e garantisce un apporto prezioso dalla panchina (4.1 p.ti con il 31% da oltre l’arco dei 6.75). Le aspettative riposte nella guardia-ala del 1996 Simone Bellan (proveniente dall’Aquila Basket Trento) si sono finora tradotte in quasi 10’ di permanenza media sul parquet e qualche tiro dalla distanza (27%). Completano infine l’organico di Casale il “quattro” Eric Ruiu (1997) ed il play-guardia del 1999 Fabio Valentini, che mirano ad entrare più stabilmente nelle rotazioni.

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