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    A tu per tu con Marco Belinelli dopo la tappa di Catania

    La Sicilia della palla a spicchi ha vissuto in questi giorni un evento più unico che raro, l’arrivo di Marco Belinelli. Catania ha ospitato per un intero pomeriggio il primo cestista italiano vincente in una Finals Nba, in una gara da 3 punti all’All Star Game (era il 2014) e da quest’anno è il primo atleta azzurro che giocherà per la franchigia di Micheal Jordan, i Charlotte Hornets.

    Aver celebrato insieme ai catanesi la mia collaborazione con Sprite è per me motivo di orgoglio – ha dichiarato il giocatore – Sono molto felice di aver incontrato molti appassionati di basket e non”.

    L’evento “Sprite. Refresh the game” ha permesso a centinaia di ragazzi catanesi d’incontrare Belinelli, fare una foto, far firmare un pallone, maglie e addirittura cover del cellulare. Il giocatore emiliano è infatti ambasciatore del noto brand americano ed è grazie a quest’impegno che siamo riusciti ad incontrarlo. Nonostante non sia stato possibile sentire subito Marco Belinelli, siamo riusciti, grazie alla disponibilità della Cohn & Wolfe di Milano e l’ufficio stampa Sprite in loco, ad inviare comunque le nostre domande.

    Il “Refresh the game” ha portato nella cornice di Piazza Università ben quattro formazioni che giocano in un campionato senior siciliano, squadre in cui l’età media supera i 24-25 anni per via di qualche presenza più matura, ma pur sempre nel rispetto di una linea verde che il movimento catanese ha cercato sempre di far proprio.

    Marco Belinelli, qui a Catania sei ambasciatore in un contest partecipato innanzitutto da giovani. Eppure il basket italiano scommette poco sugli under. “Colpa” dei giocatori o delle paure degli allenatori?

    “Non mi piace parlare di colpe. Di certo la presenza di tanti stranieri e la poca attenzione ai settori giovanili incide”.

    Belinelli ha vinto il suo primo anello con gli Spurs di Greg Popovich, uno dei coach più apprezzati al mondo.

    Marco, cosa non deve mancare nel rapporto tra un allenatore e un giocatore?

    “Il rispetto e la fiducia”.

    Dai Bulls agli Spurs, passando per i Kings e arrivando agli Hornets di Micheal Jordan, ma San Antonio rimane un crocevia.

    Torneresti agli Spurs?

    Marco Belinelli marca Lebron James
    Marco Belinelli marca Lebron James

    “Ora sono concentrato sulla mia prossima squadra: i Charlotte Hornets. Il passaggio a San Antonio nella mia carriera è stato fondamentale, non solo perché lì ho vinto il titolo, ma perché ho potuto vivere a contatto con grandi campioni e capire cosa vuol dire davvero essere una squadra, dove tutti hanno un ruolo fondamentale”.

    Aver vinto un titolo Nba, e per di più con dei compagni come Tim Duncan, Tony Parker e Manu Ginobili, fa già di Marco Belinelli un’atleta da primato, ma, si spera, anche una figura “apripista”.

    Pensi qualcuno sia oggi in sulla buona strada per bissare il tuo traguardo in NBA?

    “Ci sono tantissimi giovani interessanti, spero che qualcuno di loro possa fare il salto”.

    Infine, uno sguardo più lontano, al Belinelli di un futuro non certo dietro l’angolo..

    Marco Belinelli tra 20 anni è: il primo italiano ad aver vinto un titolo NBA a “svecchiare” nelle serie minors? Un dirigente? Un allenatore? Altro…

    Tra 20 anni??? Io non so cosa mangerò a cena stasera!! (ride). 

    Tornando invece al futuro più vicino, sono stati pubblicati oggi i nomi delle 24 squadre che il prossimo 31 agosto giocheranno l’Eurobasket 2017. Giorno 22 novembre ad Istanbul si terranno i sorteggi. “Messina resti“, ha detto la guardia Italbasket.

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