Martedì 18 agosto 2020 la Passalacqua Spedizioni Ragusa si ritroverà al PalaMinardi per iniziare l’ottavo anno di partecipazione alla Serie A1. La società siciliana è saldamente in testa ad un raggruppamento di realtà sportive che nella massima serie sono sempre riuscite a programmare con criterio e nonostante la crisi sanitaria proveranno a dire la loro in un campionato “impoverito” dall’ addio di Torino e la mancata wild card di Palermo e che vedrà gli esordi in A1 della Dinamo Sassari e Campobasso.
Ma non solo quest’anno geografie e dinamiche sono cambiate; da quando Ragusa ha conquistato la A1 la pallacanestro femminile è stata protagonista di cambiamenti anche storici.
Con quali motivazioni è possibile continuare a scommettere nella pallacanestro femminile?
“La risposta è semplice e diretta ed è la passione. La voglia di competere e l’amore per la propria città. Il gusto e l’orgoglio di vedere la propria squadra e la propria creatura vincere e provare a vincere nonostante le difficoltà che possono esserci lungo il cammino, e nonostante le difficoltà maggiori che possiamo avere effettuando un percorso sportivo nella nostra bellissima Sicilia. Non si può giustificare il tempo impiegato e i soldi investiti, i vari mal di testa che si hanno durante le giornate per avere guadagni che nel basket femminile difficilmente recupererai. Credo – spiega il presidente – che la speranza di un ritorno economico non possa bastare. Se non hai altre “molle” interne difficilmente potrai svolgere un compito o fare un lavoro bene, perché il denaro è importante, ma gli uomini hanno bisogno di obiettivi e sfide maggiori per accettare questa scommessa“.
Come la Passalacqua Spedizioni Ragusa e cresciuta in questi anni in A1?
“Il nostro primo anno in A1 vedeva un movimento che era in pienissima crisi economica. Società storiche come Geas e Venezia era retrocesse, Taranto che era stata l’antagonista a pari livello come roster e come budget di Schio era scomparasa. Priolo e Parma avevano fatto dei passi indietro e Lucca e Umbertide erano le dirette sfidanti di Schio. Ragusa arrivava in Serie A1 con un nucleo di italiane quasi tutte confermate in blocco dall’A2 e scommettendo su alcune giocatrici straniere: Riquna Williams che da lì a poco, dopo la firma del contratto avrebbe fatto il record di punti segnati in una partita Wnba; Ashley Walker che si è dimostrata una pivot completa; Olesya Malashenko che è stata più di una bella scommessa. Quell’anno è stato fantastico perchè con l’entusiasmo, partita dopo partita, siamo arrivati fino a giocarci un Gara 5 di Finale scudetto contro Schio da matricola, ottenendo alcuni record nel basket femminile. Da quell’anno con alti (2 Coppa Italia vinte e altre 3 finali scudetto raggiunte) e bassi siamo riusciti sempre a confermaci tra le squadre protagoniste nel massimo campionato femminile“.
Come crede sia cambiata la pallacanestro femminile italiana da quando Ragusa è in A1?
“Oggi a differenza del nostro primo anno vedo molto più squadre e società solide, con progetti impostati sul medio-lungo termine, cosa che durante il nostro primo anno sicuramente era molto minore e orientato a progetti centrati al singolo anno – spiega Davide Passalacqua -. Vincendo lo scudetto contro Schio, Lucca ci ha dato dimostrazione di come non conti solo il budget per vincere, ma la programmazione e le idee, che possono permettere di battere squadre dal budget ben superiore al proprio e sicuramente. Il loro risultato è stato un viatico importante che molte squadre hanno preso d’esempio”.
Che stagione sarà la 2020-2021?
“Sicuramente la stagione prossima vede due super potenze in Schio e Venezia e poi buonissime squadre con dei bellissimi progetti che vanno portato avanti con costanza e coraggio. Tra queste squadre voglio inserire anche la nostra per progetto e per visione verso il futuro“.