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    Fabio Nardone è tornato a Cefalù: “Mi sembra un sogno”

    Fabio Nardone è tornato a Cefalù dopo 15 anni. Il suo compito sarà di nuovo quello di difendere i colori della città, ma questa volta non nelle vesti di giocatore, ma di allenatore della formazione neo promossa in serie B. “Sono tornato per quattro giorni a Cefalù dopo 15 anni – ci racconta – sono stato messo in fortissima difficoltà da un’accoglienza incredibile. Faccio fatica a descrivere cosa è voluto dire rientrare al palazzetto. Con Cefalù c’è un legame che va oltre l’affetto, la società da a chi merita. Mi sembra un favola“.

    L’annuncio del nuovo coach della Zannella è arrivato pochi giorni prima la diffusione del calendario della stagione 2016-2017. Per Cefalù sarà subito derby, in esterna, contro il Basket Barcellona. “I derby giocati in Sicilia sono stupendi, l’atmosfera e fantastica e c’è molto entusiasmo – spiega Nardone -. Esordire con una partita molto importante non è, però, l’ideale per nessuno, perchè le squadre sono ancora in fase di preparazione. Essendo un agonista questa sfida innanzitutto mi affascina, sarà un grosso banco di prova e per una neo promossa come noi lo sarà, soprattutto, da un punto di vista caratteriale“.

    Cefalù sta ultimando il suo mercato. Ieri l’annuncio di Biordi,  in settimana è stato dato spazio alle conferme di Mollura, Sodero, Terrasi, Malagoli, De Lise e Persano. “Sono estremamente contento dei giocatori che abbiamo tenuto – dichiara il coach – hanno carattere, sono giovani e sono ambiziosi. Hanno attaccamento alla maglia e dedizione alla pallacanestro. Dal mercato otterremo giocatori più di esperienza per riconoscere da subito il campionato. Giocheremo una pallacanestro di grande difesa. Da personaggio che si espone sempre, posso dire che fare ora una valutazione di come andrà la stagione è difficile. Siamo consapevoli, ed è certo, di dover tamponare l’assenza dei due giocatori americani, che in B non possono giocare, e quindi servirà responsabilizzare di più chi è rimasto e arriverà. Dobbiamo ricreare degli equilibri, cercando di continuare anche il lavoro vincente fatto da coach Flavio Priulla. Secondo il mio modestissimo parere rimane, comunque, poco giusta la regola che obbliga le società a liberare giocatori Usa, come quelli avuti l’anno scorso da Cefalù, che hanno contribuito a vincere un campionato tra l’altro inferiore alla B”.

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