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    Green Palermo, parla il presidente Mantia: “Formula troppo penalizzante”

    A pochi giorni dal tiratissimo ed emozionante match che ha visto il Green Basket sfiorare l’impresa in casa dell’imbattuta capolista Cefalù, parla il presidente Fabrizio Mantia:

    «È un momento di grande amarezza: avere la consapevolezza di aver allestito un roster giovane, con cinque/sei under tra classe ’99 e ’96 stabilmente in tabellino e sei/sette giocatori di comprovata esperienza, un team nuovo, sicuramente competitivo ma che ha necessitato di un fisiologico periodo di rodagio, che non può più competere per la promozione (a gennaio), a causa di una formula scellerata e cervellotica voluta dalle alte sfere romane della FIP, una formula che non prevede, come si sa, i Playoff dopo la regular season. Togliendo di fatto il sale a un torneo che si appresta ad essere sterile, peraltro in un campionato dove vige uno squilibrio di fondo tra cinque/sei team competitivi ed altri di categoria inferiore.

    Tengo a sottolineare che ad agosto avevo già espresso alle cariche di competenza come questa formula fosse altamente penalizzante (cosa peraltro condivisa da parecchi presidenti di società siciliane), in quanto a gennaio si sarebbe potuto delineare uno scenario di disimpegno di parecchi club, togliendo di fatto la possibilità di accedere ai campionati superiori a team competitivi come il nostro ed altri che ad oggi risultano attardati in classifica (la formula dei Playoff è l’arma vincente di uno sport mai noioso e prevedibile, sempre appassionante, che consente a tutti di giocarsi fino in fondo le proprie chanches).

    Sempre ad agosto avevo paventato il pericolo che anche la squadra leader in classifica si potesse trascinare stancamente in una inutile parte finale della regular season, in attesa di giocarsi una stagione contro  team di altre regioni. Questo comporta la non conoscenza dell’avversario, proveniente da altre realtà e con incognite conseguenziali di valori in campo (vedi i risultati delle tre siciliane nel finale dell’anno scorso). Non sarebbe stato più logico confrontarsi col classico girone Sicilia-Calabria con Playoff e Playout?

    Oltre al danno diretto patito dalle società vi è un risvolto ancor più drammatico: le squadre finite nel limbo vedono scemare l’interesse attorno a loro, con scarsa partecipazione di pubblico e ritorno di immagine, sponsor e quant’altro. Aggiungo ancora che non è pensabile un torneo che non garantisca che almeno una squadra del nostro girone, cioè la prima, partecipi di certo al prossimo campionato di serie B. Questa formula purtroppo costituisce un chiaro regalo alle formazioni del Centro-Nord, che si vedono premiate a discapito e dispetto delle squadre del Sud. Ritengo peraltro di non dover addossare alcune colpe al nostro Presidente FIP Antonio Rescifina, che so essersi battuto per difendere gli interessi della nostra regione cestistica. È giunto il momento che si prenda atto del fallimento di questa formula e del depauperamento di un movimento di base in serie C, a dispetto di una mai così folta rappresentativa di squadre di serie A e B sia maschili che femminili.

    Trovo oltremodo incomprensibile che la squadra da me presieduta, classificatasi l’anno scorso quarta nel girone Siculo-Calabro, quindi alle soglie della serie B, si trovi ghettizzata in una C Silver regionale (creata della FIP) senza potere usufruire dei servizi e vantaggi della Lega Nazionale dopo averne acquisito i diritti, il tutto scaturito dalla assurda volontà Centrale della FIP che di fatto penalizza le squadre del Sud, manchevoli dei gironi di C Gold.

    Detto questo mio malgrado, sono stato insieme ai dirigenti della mia società profetico in tal senso…e adesso? Ecco il paradosso di una squadra competitiva che tiene in scacco la prima della classe per l’intero match e che tanta soddisfazione in caso di Playoff poteva darci. E invece eccoci a sfogliare la margherita, che fare?

    Preso atto di un campionato che ci taglia fuori dai primi posti non nella matematica ma nella forma, la società è adesso alle prese con delle scelte da prendere, dolorose perchè il gruppo e la squadra sbocciati in particolare negli ultimi due mesi non sono inferiori a nessuno in questo campionato, ma vengono penalizzati da una formula oltremodo ingiusta. Scelte sofferte che metteranno alla prova sia la risposta di ogni membro del gruppo che della società, che continua alacremente a lavorare per garantire ai suoi tifosi, al suo pubblico e a tutto il mondo Green un futuro ancora ricco di vittorie e soddisfazioni».

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