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    Insulti sessisti a Giorgia Manfrè ed estetici a Marta Verona, altro che Festa della Donna..

    Nel weekend che anticipa la Festa della Donna e in cui anche Lega Basket Femminile ha omaggiato il momento organizzando le Final Eight di Coppa Italia di Serie A1 con finale l’8 marzo, un uomo tra i pubblico presente al PalaMorandi di Umbertide si é rivolto alla palermitana Giorgia Manfrè con queste parole: “Vai Giorgia! Vai Giorgiona.. Sei Giorgione, non Giorgiona“.

    Espressione inspiegabile e che ha finito per declassare tutto l’ambiente considerata la reazione del telecronista, del professionista incaricato dalla società Pallacanestro Umbertide al commento, che ascoltata l’offesa piuttosto che stigmatizzarla, ride.

     

    Il pubblico presente ha rivolto giudizi estetici anche su un’altra giocatrice Alma Patti, Marta Verona, “colpevole” al giudizio del pubblico di essere “oltre che stronza, anche brutta” dal pubblico presenze al palazzetto nonostante i protocolli anti Covid-19 lo vietino.

    Come riportato dalla nota diffusa ieri sera dalla società siciliana, la sportività non viene meno con la pandemia.

    L’esistenza di “tifosi” “amanti” della pallacanestro femminile che assistono a gare esprimendo giudizi sessisti o estetici sulle tesserate, ci riporta indietro anni luce e lontano dalla dignità che dovrebbe accompagnare un qualsiasi campionato femminile e ancora di più un campionato di Serie A2.

    Patti ha un presidente uomo (Attilio Scarcella) che ripone massima fiducia in uno staff dove le “quote rosa” sono predominanti: allenatore donna, vice allenatore donna, addetto agli arbitri donna, ufficio stampa donna.

    Un’avangiardia di cui non tutti, ancora oggi, possono impreziosirsi.

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