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    Intervista ad Andrea Squillaci dell’Fp Sport Messina

    Dobbiamo assolutamente vincere queste ultime tre gare contro Santa Croce, Licata e Spadafora, sarà necessario ottenere sei punti per raggiungere la salvezza, ce la metteremo tutta“. A parlare è Andrea Squillaci, playmaker classe 1993 in forza all’FP Sport Messina, fermo ai box in seguito al brutto infortunio rimediato nel match interno contro Patti, ma fondamentale nella prima parte di stagione: “Non è semplice non potermi allenare con i miei compagni, non riuscire a dare il mio contributo sul parquet, ma il mio obiettivo è quello di supportare la squadra. Abbiamo la fortuna di avere un gruppo straordinario“.

    Andrea è cresciuto nel vivaio del CUS Messina, assieme a Vittorio Mirenda ha fatto parte del roster che ha vinto il campionato di Serie C Nazionale, conquistando la promozione in Serie B: “C’è tanto rammarico per la mancata iscrizione al campionato di Serie B, ma quella fu una stagione fondamentale per la mia crescita. Giocai poco, è vero, ma ho avuto la fortuna di allenarmi con atleti del calibro di Sereni, Riva, Contaldo, Gullo, Mercante e Di Dio, oltre allo stesso Claudio Cavalieri, il nostro attuale capitano. Il coach Sidoti aveva costruito una squadra a sua immagine e somiglianza, un organico di professionisti, elementi che potevano tranquillamente giocare in categorie superiori. La pallacanestro fa parte della mia vita, ho iniziato a giocare a basket all’età di cinque anni, è uno sport che mi ha fatto crescere e che mi ha trasmesso grandi valori“. Dopo la mancata iscrizione del CUS Messina al campionato di Serie B, Squillaci è ripartito dalla Serie C Regionale, da una piccola grande realtà: l’FP Sport Messina del tecnico Francesco Paladina: “Ho deciso di ripartire da qui, con grandi motivazioni. Dopo il fallimento del CUS Messina anche Claudio Cavalieri, grazie ad una bellissima sinergia con Francesco Paladina aveva sposato il progetto dell’FP Sport Messina, una realtà giovane, ma al tempo stesso ambiziosa grazie al grande cuore, alla passione e allo spirito di Francesco, la mente, il braccio e il cuore di questa società, una persona fantastica che in questa città meriterebbe sicuramente una maggiore considerazione. Claudio e Francesco stanno cercando, con grande fatica, di riportare in alto la pallacanestro messinese, siamo la prima realtà cestistica in città, ma in pochi ci aiutano”.

    Sull’importanza di Claudio Cavalieri: “E’ un giocatore di ben altre categorie, si allena ancora come un professionista e pretende che i suoi compagni di squadra acquisicano questa mentalità. Per me è una figura estremamente importante, dentro e fuori dal campo, sportivamente ma non solo. Parliamo tanto, ci aiuta, è una figura paterna all’interno dello spogliatoio, in una squadra estremamente giovane”. Sul torneo di Serie C Silver: “E’ un campionato livellato verso l’alto, Cefalù, Patti e Costa d’Orlando hannno una marcia in più, Aretusa, Canicattì e Palermo sono formazioni ostiche, così come il Licata. La nostra è una squadra giovanissima, inesperta e in cui manca quel pizzico di malizia necessaria per vincere alcune partite. Tuttavia abbiamo dimostrato sempre di avere un grande spessore umano, mettendo sempre in campo entusiasmo e grinta. Abbiamo mantenuto lo zoccolo duro, con Perrone, Ponzù e Salvatico e con Claudio a fare da chioccia, il gruppo è sicuramente il nostro punto di forza. Il nostro più grande rammarico? Probabilmente la sconfitta con il CUS Catania, anche in virtù degli scontri diretti e della classifica avulsa“.

    Sugli scudi la grande stagione di Angelo Salvatico: “Angelo è un ragazzo serio, con la testa sulle spalle. Sono felicissimo per la sua grande crescita, deve mantenere i piedi per terra e lavorare con grande umiltà, ha appena 16 anni, è giovanissimo e il tempo è dalla sua parte. Ha ampi margini di miglioramento, farà strada, deve solo credere maggiormente in sé stesso“. In chiusura, uno sguardo al futuro: “Dispiace tanto non poter dare il mio contributo in queste ultime tre partite, non è stato semplice osservare i miei compagni dagli spalti, senza poter dare una mano. Mi sono infortunato al gomito nel mio momento migliore, nel momento in cui potevo rendermi maggiormente utile alla squadra forse. All’inizio di questa stagione il coach, assieme a Claudio, mi aveva responsabilizzato tanto. Ho avuto diversi alti e bassi da un punto di vista realizzativo, gioco in un ruolo estremamente difficile, ma penso di aver acquisito una maggiore consapevolezza. La prossima stagione? Per il momento siamo concentrati solo sul nostro obiettivo, ma vorrei restare qui, anche per riscattarmi e per dimostrare il mio valore“.

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