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    La Lighthouse Trapani affronta la Remer Treviglio con un Crockett in più

    Si comunica a tutti gli organi di stampa che, dato l’ingaggio di Jeffrey Crockett, alla conferenza stampa prevista per questo pomeriggio alle ore 17 presso la sala stampa “Cacco Benvenuti” del PalaConad, sarà presente, oltre al coach Ugo Ducarello, anche il general manager della Pallacanestro Trapani Nicolò Basciano che presenterà il neo acquisto granata.

    I “numeri” di Treviglio

    La scelta di confermare gran parte del nucleo della passata stagione sta pagando ed il confermato coach Adriano Vertemati, chiamato innanzitutto a mantenere la categoria, ha trovato in corso di stagione l’alchimia perfetta, puntando su rotazioni allungate, difesa asfissiante e transizione. Le ultime giornate di campionato hanno lanciato la Remer al secondo posto in classifica e strizzare l’occhio al piano di sopra non è più un’utopia. Ecco i singoli. La mente della squadra è Tommaso Marino (1986), che coniuga alla perfezione pericolosità offensiva ed, al contempo, capacità di costruire per i compagni. Abile nel subire tanti falli, data la sua propensione per l’uno contro uno, mentre l’unica pecca è che ogni tanto va fuori giri, perdendo qualche pallone di troppo. I suoi numeri finora: 15.4 p.ti, 4.9 falli subiti e 4.3 assist di media. Buone le percentuali da due (53%), migliorabili invece quelle da tre (34%), arma che usa con continuità (oltre sei tentativi a match). Troppe, come detto, le palle perse, ben 2.5 ad incontro. L’ala piccola è il realizzatore americano, di passaporto italiano, Adam Sollazzo (1990), che è un esterno che predilige l’uno contro uno, anche spalle a canestro. È inoltre molto bravo nel creare per i compagni, mentre il tiro da fuori lo usa con il contagocce. Il fisico atletico lo aiuta, oltretutto, a tirare giù tanti rimbalzi. Nelle uscite stagionali finora viaggia alla grande: 15 p.ti, 3.2 falli subiti, 3.5 rimbalzi e 4.2 assist ad allacciata di scarpe. Molto bene dalla media, con il 55% su quasi nove conclusioni ad incontro, nonché sorprendente il 50% da tre, pur su pochi tentativi. Una grossa mano sul perimetro arriva altresì dalla giovane guardia-ala Pierpaolo Marini (1993) che è alla prima esperienza lontano dalla sua Roseto. La doppia cifra è ormai un’abitudine per lui, ed anche in questa fase di stagione sta facendo registrare numeri da “americano” (11.1 p.ti e 3.7 rimbalzi ad incontro). Non è certo un timido (quasi 10 conclusioni dal campo per gara) ed anche le percentuali dal campo lo premiano, con il 53% da due ed il 32% da oltre l’arco dei 6.75. Nel ruolo di “quattro” troviamo il lituano Paulius Sorokas (1992) che, in virtù delle sue qualità atletiche e tecniche, può giocare sia spalle che fronte a canestro. Punisce spesso e volentieri i più lenti lunghi avversari in transizione e tira giù tantissimi rimbalzi, specialità dove risulta letteralmente dominante. Non usa tantissimo invece il tiro dalla distanza. Risulta oltretutto una preziosa arma tattica poiché, data la sua versatilità, riesce a ben giocare anche da “tre”. Viaggia finora con 14.2 p.ti (53% da due), 3.7 falli subiti, 3.2 assist e ben 9.1 rimbalzi di media. Efficace anche da tre (38%). Il pivot è l’esperto Emanuele Rossi (1982) che mette al servizio della causa la sua notevole tecnica individuale. Non è certo un lungo atletico né un intimidatore d’area, e per tale ragione fatica un po’ alla voce rimbalzi, così come nel contenere avversari più “verticali” di lui. In attacco però ha buoni movimenti spalle a canestro ed un discreto tiro dalla media, e le percentuali lo confermano pienamente. Va a referto con 8.4 p.ti (54% da due) e 5.4 rimbalzi di media. Buon minutaggio poi per il play-guardia, scuola Cantù, Luca Cesana (1997), che in questa stagione sta ritagliandosi un ruolo di primo piano. I numeri parlano da soli, con 5.4 p.ti a match, conditi dal 53% da due ed un notevole 43% da oltre l’arco dei 6.75. Un buon contributo arriva anche dal pivot, anch’egli prodotto di Cantù, Curtis Nwohuocha (1997), che finora sta fornendo un apporto di sostanza in termini di rimbalzi (2.8) e punti (3.8 con il 61% da due), ciò negli oltre 14’ di permanenza media sul parquet. Balbetta però dalla lunetta (57%). Un altro giocatore prezioso per le rotazioni è l’ala del 1987 Salvatore Genovese che, nei minuti concessigli (12’), non fa mai mancare il suo contributo in termini di pericolosità offensiva. Per lui 6 p.ti con il 54% da due ed il 44% dalla distanza, il suo marchio di fabbrica. Prodotto dell’Olimpia Milano è la guardia-ala del 1997 Andrea Pecchia che rimane in campo 12’ a match, garantendo alla sua squadra 3.6 p.ti (75% da due, 27% da tre) e 2 rimbalzi di media. Completano infine il roster l’ala Nicholas Dessì (1998) ed il “quattro” del 1998 Andrea Mezzanotte, che finora sono rimasti ai margini delle rotazioni.

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