More

    SERIE B. Il barcellonese Francesco Trimboli, assistente alla Viola: “Peccato per i nostri problemi, qui si lavora benissimo”

    Ha lasciato la Sicilia nel 2016, quando la Barcellona P.G che lo aveva stimato e supportato alla prima esperienza da capo allenatore in Serie A2 con La Briosa ha anche protestato alla notizia del suo addio ai colori giallorossi.

    Il Basket Barcellona 2014-2015, ovvero la foto copertina Facebook dell’assistant coach Francesco Trimboli

    Da allora la sua carriera non si è fermata: CremaScauri e poi l’arrivo dall’altra parte dello stretto alla Viola Reggio Calabria. Il barcellonese Francesco Trimboli è oggi assistente allenatore di una formazione neroarancio stoica, che viene già ricordata per la serietà mostrata dai componenti dello staff e la squadra e per i risultati assolutamente insperati ottenuti che la vedono oggi tra le big del campionato di Serie B nel Girone D.

    La scelta di lasciare la Sicilia

    Conservo un bellissimo ricordo di Barcellona e della Sicilia (è pur sempre casa mia) – ha spiegato l’assistent coach -. Proprio a Barcellona ho cominciato la mia carriera avendo la fortuna di lavorare con grandissimi allenatori e giocatori che hanno contribuito notevolmente alla mia crescita. Dopo essere subentrato a Bartocci eravamo proiettati insieme alla società verso la prospettiva di continuare il nostro rapporto, provando in Serie B a costruire qualcosa per ripartire dopo la retrocessione. Mi sentii ancora più invogliato, spronato a prendere in mano tutto perché era la cosa che volevo di più. Subito dopo sono cambiati un po’ di scenari, nonostante la società volesse tenermi, ho deciso di andare via per provare a fare un po’ d’esperienza fuori dalla mia Sicilia“.

    Assistente alla Viola? “Premio per quel che ho provato a fare

    Avendo avuto la fortuna di lavorare con allenatori di livello assoluto, ho potuto arricchire il mio modo di vedere la pallacanestro e portarla altrove – ha analizzato Trimboli – Così la mia prima esperienza a Crema con il settore giovanile e la prima squadra mi ha dato molta credibilità per poter poi passare a Scauri a continuare un lavoro che mi ha dato tante soddisfazione sia con i giovani che con i senior. Poi, essere assistente di una società così importante come la Viola e di una squadra costruita per fare bene mi sembra il giusto premio per tutto quello che avevo provato a fare. Secondo me il ruolo di assistente è molto importante, perché è colui che deve supportare il capo allenatore e vivere la squadra guardandola con occhi diversi rispetto al coach. Bisogna cercare di far tirare fuori a ogni giocare il meglio trattandolo in maniera un po’ diversa rispetto il capo allenatore. Controllare e gestire gli umori affinché possono dare dei feedback al capo allenatore per cercare di raggiungere settimanalmente e mensilmente degli obiettivi

    Ho rifiutato due panchine da capo allenatore. A Reggio è un peccato, ma si lavora bene

    Ci pensò già da un paio d’anni a fare il capo allenatore. Proprio quest’anno ho rifiutato due panchine da capo allenatore. Il progetto della Viola mi sembrava più interessante e ho pensato di fare ulteriormente questa esperienza. Nella vita come nello sport, bisogna avere degli obiettivi, un giorno mi immagino capo allenatore. La stagione attuale rimarrà impressa per sempre per tutto quello che sta succedendo, sia in campo che fuori – ha evidenziato l’allenatore Barcellonese –. Qui a Reggio si sta bene e si lavora altrettanto bene, peccato per questi problemi societari che stanno creando un po’ di agitazione a tutti noi. Ma ormai siamo agli sgoccioli affinché le cose vadano nel verso giusto e fiduciosi di poter continuare la stupenda stagione che stiamo disputando“.

    spot_img

    Latest articles

    Related articles

    spot_img