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    Settimana rovente per gli arbitraggi, interviene il presidente regionale Riccardo Caruso

    Classe arbitrale e società siciliane. In quest’ultima settimana di febbraio le due parti sembrano essersi allontanate.

    PERCHE’?

    Noti episodi di gara hanno scatenato la proteste di alcune società, che non le hanno mandate a dire. Non hanno scelto però le vie dirigenziali e abbandonato le mezze misure, sfogando tutti il proprio disappunto postando sui social contenuti di ogni tenore.

    COSA ACCADE AL CIA SICILIA?

    Commissariata da mesi, la famiglia Cia Sicilia ha perso in questi anni alcuni dei giovani più promettenti. Dalla Fed regionale specificano che almeno 12 tra i più giovani e promettenti fischietti siciliani hanno lasciato il nostro territorio per motivi di studio, di fatto azzerando la possibilità di proporre alle società non sono un numero adeguato di arbitri ma anche figure di prospetto. Chi è rimasto qui è costretto a supplire a queste assenze. “Non ci sono arbitri”, è l’affermazione scambiata tra gli addetti ai lavori. L’offerta arbitrale che viene garantita nei massimi campionati (C Silver e Serie D) è considerata dai vertici siciliani di buon livello, impegnata e indirizzata verso delle scelte che in campo, oltre a premiare il rispetto del regolamento, premia anche il buon senso. Ci sono 70 nuovi iscritti ai corsi arbitrali, ma pensando ad oggi, si possono migliorare le designazioni o creare maggiore comunicazione tra arbitri e società? Pare di si, almeno stando alle opinioni scambiate all’interno del movimento. Tutto è certamente perfettibile!

    L’ARBITRO SBAGLIA, IRROMPONO I SOCIAL

    L’ultima settimana di campionato ha dimostrato quanto possa essere dirompente l’opportunità che viene offerta a tutti di esporre la propria opinione sui propri social. Atleti e dirigenti non hanno mancato di comunicare – anche in maniera mirata, diretta e particolarmente cruda – il proprio disappunto per fischi subiti e per le squalifiche comminate. Un atteggiamento fortunatamente non sdoganato da tutte le società siciliane, che in ogni caso hanno saputo utilizzare con maggiore dimestichezza e continenza i social network privati e ufficiali, e non solo, anche alcune diramando propri comunicati stampa. Nella restante parte: chi tace non vuol dire non abbia mai subito un torto.


    In questo contesto s’inseriscono le parole del presidente regionale Fip Riccardo Caruso, da mesi anche commissario del Cia regionale.

    TORNIAMO AD UN AMBIENTE SERENO

    Gli arbitri lavorano al meglio per svolgere il proprio lavoro, è chiaro però che se la situazione si riscalda tutto diventa più difficile. Cerchiamo di abbassare i toni, tornare ad un ambiente sereno è l’auspicio principale. Si rischia di rovinare dei campionati, la C Silver e la Serie D, che stanno riscuotendo molto successo. Senza pensare necessariamente a dietrologie, bisogna accettare che nelle partita di basket si può anche perdere per un errore dell’arbitro, come può accadere per un giocatore o per la scelta di un allenatore. Gli arbitri siciliani svolgono il loro lavoro per un gettone irrisorio. Errori gravi accadono anche in Serie A di calcio, nonostante l’aiuto della tecnologia. Grave sta sembrando anche quel che accade anche nei campionati giovanili. Risulta particolarmente antipatica l’esasperazione che vede arbitri giovanissimi oggetto d’invettive da parte degli addetti ai lavori, persone che dovrebbero essere educatori, o nelle tribune dove ci sono genitori”.

    RADUNI ARBITRI-ALLENATORI DISERTATI

    Nei Gap siciliani ho notato persone sempre ben disposte ad un confronto, specialmente per chiarire delle regole che nella pallacanestro stanno cambiano velocemente. Se tutto l’ambiente riuscisse a partecipare ai raduni congiunti per confrontarsi e per familiarizzare smetteremmo di vivere come due componenti separati della stessa famiglia. La partita non è una guerra tra parti. Il Cia Sicilia fa sforzi per chiedere al Cna Sicilia la partecipazione ai raduni congiunti ed è sempre rimasta scarsa, circoscritta spesso alla presenza del solo responsabile regionale degli allenatori”.

    BADARE ALLA TECNICA E USARE IL BUON SENSO

    “Ogni arbitro ha la sua personalità, prima dell’aspetto tecnico è chiesto venga utilizzato il buon senso in campo e capacità di capire le situazioni in partita. Chiediamo di lasciare da parte l’autoreferenzialità, di arbitrare con serenità impegno e capacità, preparandosi durante la settimana per essere alla meglio durante la partita. Queste sono avvertenze che gli arbitri ricevono settimanalmente. Abbiamo registrato 70 nuovi iscritti in tutta la Sicilia.I nostri arbitri sono pochi e super impegnati, molti ragazzi sono trasferiti al Nord. A metà anno non possono essere sostituiti. Altri arbitri sono molto fruttati. In un confronto con il panorama nazionale i nostri arbitri non sono gli ultimi della categoria“.

    LA FEDERAZIONE FARA’ PIU’ ATTENZIONE AI SOCIAL

    Riguardo i social, gli arbitri sanno che sono vietati, anche i singoli operatori devono capire che non si può dire tutto quello che si pensa perché si arriva all’esasperazione. E’ buonsenso. Se dovesse continuare un certo tipo di clima saremo più attenti a stigmatizzare, nelle sedi opportune, quel che e necessario“.

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