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    Trapani ospita un Siena in crisi societaria, ma attenzione ai numeri della Mens Sana

    Una situazione societaria travagliata sta verosimilmente influendo sul rendimento della Mens Sana di coach Paolo Moretti che, dopo le positive esperienze al piano di sopra, si era seduto nella panchina della Città del Palio proprio per ritornarci. Nel frattempo Poletti è andato via, un nuovo assetto tattico, più “leggero”, da costruire, le giuste alchimie da ritrovare…ed i play-off di vertice, obiettivo stagionale, che piano piano sembrano allontanarsi, nonostante il roster rimanga tra i migliori del girone. Ecco i singoli. Non al meglio finora Tommaso Marino (1986) che, tra le sue qualità, si ritrova quella di coniugare pericolosità offensiva ed, al contempo, capacità di costruire per i compagni. Abile nel subire tanti falli, data la sua propensione per l’uno contro uno, mentre l’unica pecca è che ogni tanto va fuori giri, perdendo qualche pallone di troppo. Negli anni di Treviglio, era abbonato alla doppia cifra e simpatizzante del “ventello”, in virtù di una notevole confidenza col canestro e con il tiro da tre, che ama usare con continuità. I suoi numeri, al momento, sono sotto media: 9 p.ti, 2.7 falli subiti e 3.2 assist a match. Percentuali balbettanti, tira infatti con il 41% da due ed il 33% da tre (su oltre 5 tentativi ad uscita). Il play-guardia Roberto Prandin (1986), ex Trieste (dove ha contribuito fattivamente alla promozione nella massima serie), ha mentalità vincente ed intensità di gioco, in particolar modo difensiva. Sta ritrovando confidenza anche con una maggiore pericolosità in attacco. Le sue cifre: 5.2 p.ti, 1.9 rimbalzi, 38% da due ed un poco convincente 24% dalla distanza che, comunque, è un’arma che usa poco. Il perimetro è completato dall’angolano Carlos Morais (1985) che ha vestito a lungo la maglia della sua nazionale e, dopo una breve parentesi NBA, ha fatto la storia del Benfica Lisbona con 5 scudetti in tasca. Gran fisico, esplosività e la capacità di portare punti sia da fuori che attaccando il ferro. Giocatore di energia e, soprattutto, di squadra. Viaggia con 15.3 p.ti, 3 falli subiti, 5.7 rimbalzi e 3.2 assist a match. Tira tanto e le percentuali così recitano, 47% dalla media ed un eccellente 40% da fuori (su quasi 6 conclusioni di media). Infine, 90% ai liberi ma troppe palle perse, ben 3.5 di media. Non c’è più il lungo Mitchell Poletti e nel pitturato, di fatto, è rimasto solamente l’ex Reggio Calabria A.J. Pacher (1992) che detiene un variegato repertorio di movimenti, sia in post basso che in post alto, dove fa valere anche la sua mano educata. Più “quattro” che centro puro, è comunque un giocatore di grande qualità che sta disputando una stagione da menzione: 13.7 p.ti (61% da due), 3.4 falli subiti e 6.9 rimbalzi di media. Ci prova anche da oltre l’arco dei 6.75, con un eccellente 50%. Tanti minuti per il playmaker, ex Piacenza (A2 Est), Giacomo Sanguinetti (1990) che, oltre ad assicurare la consueta pressione sulla palla, produce 6.6 p.ti, 2.2 falli subiti, 1.7 rimbalzi e 2.3 assist per gara, a conferma che vede bene il gioco. Dal campo tira così così, 45% da due, 34% da tre su quasi 4 tentativi ad allacciata di scarpe. Bene contro Cassino. In crescita! Altro esterno di spessore è la talentuosa ala del 1996 Ion Lupusor, giovane ma con diverse esperienze in questa lega. È entrato subito nel sistema di gioco di Moretti ed i numeri gli sorridono: 5.9 p.ti (52% da due ed un confortante 38% da tre) e 3 rimbalzi per partita. Mani educate! Ha scalato le rotazioni l’ala del 1997 Todor Radonjic, ex Tortona, di passaporto montenegrino ma italiano di formazione cestistica, che possiede buona tecnica ed un ottimo tiro dai 6.75. Per lui 4.9 p.ti, 3.3 rimbalzi e percentuali in crescita, 50% da due, 36% da tre, specialità che usa maggiormente. Poi troviamo Alex Ranuzzi (1986), che è un “tre” che può tenere botta anche da “quattro”, in virtù di doti atletiche da categoria superiore e di un carattere da lottatore (che fiuto a rimbalzo!). A corrente alternata in attacco ma il suo contributo di sostanza sul parquet è garantito. Viaggia con 5.5 p.ti e 3.8 rimbalzi ad incontro. Molto bene da sotto, con il 58% da due, mentre da tre balbetta con un migliorabile 31% anche se dai 6.75 ci prova di rado. Spazio in aumento (quasi 11’ di campo) anche per Janko Cepic (1999), ala-pivot montenegrina che può giocare fronte a canestro. È un atleta di grande prospettiva, il classico lungo moderno, con buona tecnica e mani educate, anche se deve migliorare dal punto di vista atletico e dell’impatto fisico col match. Per lui 3.4 p.ti (67% da due) e 1.9 rimbalzi a match. Da fuori è una sentenza, con un sorprendente 44% dall’arco! Leonardo Ceccarelli ed Andrea Del Debbio chiudono le rotazioni, alzandosi di rado dalla panchina.

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