Tutti la giocano, ma a (quasi) nessuno piace: la C Silver vista dalle società siciliane

0
374

Tutti la giocano, ma a quasi nessuno piace. E’ il campionato di C Silver, una competizione “ibrida” nata dall’unione della serie C nazionale e la serie C regionale. Probabilmente l’ennesimo frutto cattivo della crisi del basket isolano. Le formule sono chiare: nessuna promozione diretta alla serie B se non tramite spareggio a cui l’accesso è garantito solo a due squadre, retrocedono quattro formazioni. Le squadre siciliane iscritte sono 16, una ovvero il Green Basket Palermo ha già manifestato apertamente il proprio dissenso al campionato.

Non avrei parlato nuovamente quest’inverno se già in estate non avessi elevato un grido di allarme sulla formula – ha dichiarato Fabrizio Mantia, presidente della formazione siciliana -. Avevo fatto presente alla Federazione e ai colleghi della C che si sarebbe creata una sperequazione, che molte squadre con il passare del tempo si sarebbero disimpegnate. Parliamo di un campionato spezzato in due, a cui sono iscritte formazioni di caratura completamente diversa”. Il ragionamento del patron bianco verde è chiaro e prende in considerazione logiche che si stanno manifestate quest’anno. “Non fa piacere a nessuno prendere di 40 punti a partita. Per le formazioni più attrezzate al di là degli scontri diretti ci sono posizionamenti a cui nessuna squadra può arrivare per pura matematica. Non ce l’ho con nessuno, ma con questo sistema stiamo arretrando”.

Questo campionato non scontenta solo le inseguitrici ma anche la formazione attualmente prima in classifica, cioè la Zannella Cefalù, una squadra da record battuta solo una volta quest’anno, domenica dall’Aretusa Siracusa.

Essere primi non vuol dire essere d’accordo con questa formula. La nostra è stata una scelta condizionata – ha dichiarato il vice presidente Michele Iuppa –  Abbiamo allestito questo tipo di roster perché sapevamo fosse l’unica strada per accedere alla seconda fase. Nonostante il nostro campionato, tra l’altro, non abbiamo certezza della promozione e questo per noi è un problema che esiste proprio a causa di questa formula.  E’ sbagliato non aver pensato ad una promozione diretta della squadra che arriva prima in ogni girone o ad organizzare dei playoff “tradizionali” con scontri tra prima e ottava”.

Una C Silver “bis” scoraggerebbe la Zannella a partecipare nuovamente la prossima stagione. “Abbiamo dimostrato di poter reggere questa serie, per cui da questo punto di vista non c’è nessun problema – ha dichiarato Iuppa – ma già da due anni stiamo lavorando con budget importanti, che dal prossimo potrebbero inevitabilmente diminuire se non dovessimo centrare il nostro obiettivo. I costi di questo campionato sono notevoli, così come i costi richiesti dalla federazione”.

Appare neutra, invece, la posizione della Nova Virtus Ragusa, squadra di metà classifica in C Silver, ma con uno storico cestistico importante. “Assisteremo in questo finale di stagione a dei risultati non veritieri – ha dichiarato il presidente ibleo Alessandro Vicariconsiderato che alcune squadre hanno abbandonato le ambizioni di promozione e quindi ceduto giocatori. Potrebbero anche esserci delle sorprese nella fase successiva per via dei nuovi innesti”. A differenza di Palermo e Cefalù, un’altra eventuale stagione in C Silver non sconvolgerebbe troppo i piani di Ragusa. “Il nostro obiettivo è la crescita dei giovani e dei nostri atleti locali, per cui anche se rimanesse questa formula cambierebbe poco. Sicuramente prima era meglio, se non è possibile una C Gold solo siciliana si potrebbe ripristinare il girone Sicilia-Calabria”.

Questa C Silver va bene allo Sport Club Gravina. “E’ una formula buona per le società che non hanno aspirazioni troppo importanti – ha commentato il dirigente Livio Lo Nigroè invece complessa per le società più grandi, perché è veramente complicato salire di categoria. Quattro retrocessioni sono state pensate per rifare il prossimo anno la C unica. Il nostro obiettivo è mantenere la categoria. Partecipiamo al campionato sperando in una prossima stagione in cui saremo competitivi con un roster basato su uno zoccolo duro di giocatori e i nostri ’99 più in gamba”.

Accettata la formula, la parola d’ordine diventa centrare l’obiettivo, per questo lo Sport è Cultura Patti non lamenta troppo le condizioni a cui è costretto partecipando alla C Silver. “Quest’anno la realtà è diversa – ha ammesso il dirigente della società Saro Martino siamo scesi a un campionato solo regionale ampliato a 16 squadre, ma soprattutto in cui sono state inserite, per richiesta esplicita o ripescaggio, squadre anche di livello provinciale. Sicuramente qualcosa può essere rivisitato in un’ottica diversa. Giochiamo un campionato di C Silver, eppure i costi sono alti: per parco giocatori, gestione e tasse gara. Oltre ogni possibile lamentela, quello che ci muove rimane la passione, la voglia di dare un futuro ai ragazzi, alla città e al paese che la squadra rappresenta”.