More

    I numeri della BCC Treviglio, prossima avversaria della Pallacanestro Trapani

    La Bcc Treviglio è condotta magistralmente da coach Adriano Vertemati che, nel segno della continuità, in estate ha di fatto confermato il gruppo di italiani della scorsa stagione, che continua a veleggiare meritatamente nelle zone nobili della classifica. L’ambiente poi lascia il tempo di lavorare senza inutili pressioni, dando spazio ai tanti giovani del roster che, così, possono crescere di anno in anno. Dal punto di vista tattico, Vertemati (da anni a Treviglio) si affida ai suoi principi, puntando quindi su rotazioni allungate, difesa asfissiante, tanta transizione e massiccio uso del tiro dai 6.75. Gli stessi che negli ultimi tre anni hanno permesso a Treviglio di raggiungere, in posizione privilegiata, i play-off. Eccellente poi la distribuzione delle responsabilità offensive, un solo giocatore a sfiorare i venti e ben altri cinque attorno ai 10! I singoli. Le redini della squadra sono sempre affidate al talentuoso playmaker del 1997 Lorenzo Caroti che nelle scorse stagioni, alle sue prime esperienze a questo livello, ha dimostrato capacità tecniche e personalità da veterano. Doppia cifra garantita e tanti rifornimenti per i compagni. Per lui, 9.9 p.ti, 4.6 falli subiti, 2.2 rimbalzi e ben 4.2 assist di media. Male nelle percentuali dal campo, 30% sia da due che da tre, arma che utilizza tanto (quasi 6 tentativi a match). Pavlin Ivanov (1993) è un nazionale bulgaro che Vertemati ha allenato per tre anni nelle giovanili della Benetton Treviso. Due campionati vinti in patria, sempre in doppia cifra, giocando anche le coppe europee. Classico all-around che si rende utile in diverse fasi del gioco, in virtù di un atletismo devastante, tiro e trattamento di palla. Non una guardia dal “ventello” facile ma un giocatore di sistema. Le sue cifre: 9.4 p.ti, 2.5 falli subiti, 2.5 rimbalzi e 2.3 assist. Anche lui sotto la sufficienza dal campo, 39% dalla media e 29% dai 6.75 (su oltre 5 conclusioni ad uscita). Promosso quest’anno in quintetto (per ricalcare le orme di Pecchia) il play-guardia del 2000 Mattia Palumbo che, dopo un’eccellente stagione da sesto uomo di lusso, è atleticamente e tecnicamente pronto per ricambiare la fiducia dello staff tecnico. Tanta energia sul parquet e tiro da fuori. Migliorabile dalla lunetta. Viaggia con 9.2 p.ti (56% da due), 2.8 falli subiti, 2.8 assist e ben 6.2 rimbalzi (che fiuto!…ne ha presi 11 nella vittoria di Bergamo). Da fuori tira con il 33%. In crescita! Nel pitturato in estate è stato firmato l’ex Reggio Calabria e Siena A.J. Pacher (1992) che detiene un variegato repertorio di movimenti, sia in post basso che in post alto, dove fa valere anche la sua mano educata. Più “quattro” che centro puro, è comunque un giocatore di grande qualità, avviato ad una stagione da menzione. Ci prova anche da oltre l’arco dei 6.75, con eccellenti dividendi (49% da tre su più di 4 tentativi per volta). Per il resto, ben 17.4 p.ti (eccellente il 62% da due), 4 falli subiti, 7.5 rimbalzi e 2.1 assist ad uscita (segno che, tra le altre, “vede” bene il gioco). Riferimento! Sotto canestro troviamo ancora Jacopo Borra (1990) che, con i suoi 215 cm., è in grado di fornire un apporto di sostanza nel pitturato, “chiudendo” l’area ed il canestro agli avversari. Le vicissitudini fisiche lo stanno finalmente lasciando in pace e, non a caso, sta scrivendo a referto numeri importanti, sfiorando la “doppia doppia” di media! Fondamentali i suoi rimbalzi, che permettono ai compagni di lanciarsi in transizione. I suoi numeri, 8.8 p.ti (51% da sotto), 2.5 falli subiti, 7.6 rimbalzi ed un migliorabile 69% dalla lunetta. Ormai ci prova anche da fuori, con risultati sorprendenti (60% da tre pur su pochi tentativi, ma il 3/3 di Bergamo fa paura). Intimidatore d’area, sempre pronto alla stoppata. Dalle rotazioni, la guardia-ala del 2001 Ursulo D’Almeida che sta in campo più del passato (più di 18’) e sprigiona tutto il suo disarmante atletismo volando in campo aperto. Deve assicurare maggiore senso tattico e “gestirsi” meglio. Per lui 4.5 p.ti (44% da due), 4.3 rimbalzi ed un deficitario 62% ai liberi. Male al tiro da tre (13%), pur concludendo poco dalla distanza. Sul perimetro c’è anche la bocca da fuoco Davide Reati (1988) che lo scorso anno è arrivato “in corsa” e, ora maggiormente inserito nei meccanismi, sta facendo valere la sua specialità, alzarsi in sospensione per colpire dai 6.75. Emblematiche le sue statistiche che, storicamente, ci raccontano come tiri quasi esclusivamente da tre e, di rado, si butti dentro. Garantisce triple in quantità industriali. Le sue cifre, 10.9 p.ti, 3.2 rimbalzi ed un sontuoso 50% da tre (su 5 conclusioni a match). Il 2000 Vincenzo Taddeo garantisce una mano nei poco più di 9’ di parquet (2.1 p.ti, 1.2 assist, percentuali non proprio brillanti da due, 43%, ma confortanti da tre, 36%). Poco spazio, finora, invece per l’esterno Filippo Nani (2000) e l’ala-forte Luca Manenti, del 2002.

     

    spot_img

    Latest articles

    Related articles

    spot_img