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    Palermo “basket city” siciliana? Green e SBC sognano e lottano tra le big

    Non è necessario rintracciare a tutti i costi una “basket city” siciliana in senso tradizionale, ma quel che sta succedendo a Palermo in questi mesi, grazie al campionato giocato in Serie B Old Wild West e A1 da Green Basket e Sicily By Car, non può sicuramente (piacevolmente) passare inosservato.

    Con gli stessi obiettivi in gioco, la salvezza nelle rispettive categorie, e seppur attualmente attraversando percorsi differenti, le società care ai presidenti Fabrizio Mantia e Adolfo Allegra stanno indubbiamente risvegliando entusiasmo e attenzioni per il basket giocato nel capoluogo siciliano. Qualcosa che non accadeva da tempo e che sicuramente regala benefici a tutto il movimento.

    Alzi la mano chi a maggio, dopo la retrocessione, avrebbe mai pensato ad un Green capace di giocare un campionato come quello attuale. Quarto posto solitario della classifica nel girone A, una striscia di 7 vittorie consecutive interrotta solo due settimane fa da San Miniato (seconda della graduatoria), e riaperta subito con il successo esterno di sabato scorso, conquistato con le unghie e i denti sul difficile campo di Alessandria.

    Ma ripartiamo dall’inizio: è maggio, e il Green di coach Priulla ha lasciato sul campo di Pozzuoli la Serie B nel playout che ne ha decretato la retrocessione. Diverse voci si susseguono sul futuro della società, con i fratelli Mantia a caccia di motivazioni e sponsor per riproporsi sui grandi palcoscenici. Ad agosto però arriva la svolta: il Green acquista il titolo sportivo del BC Trecate (formazione piemontese) e si ripresenta per il terzo anno consecutivo in Serie B, per il terzo anno in girone ancora diverso dai precedenti composto principalmente da formazioni piemontesi e toscane. A farle compagnia, da isolane, ci sono Costa D’Orlando e Levante Torrenova (esordiente assoluta nella categoria).
    L’incognita resta però l’organico che andrà a completare la squadra, perché dei ragazzi che a maggio hanno patito la retrocessione sono rimassi (per puro e semplice volere societario) il capitano Giuseppe Lombardo, ormai bandiera del Green al suo settimo anno in biancoverde, e il pivot palermitano Giuseppe Caronna, mentre gli altri sono stati svincolati in seguito al risultato del campo. Il primo tassello, da parte della nuova dirigenza composta da Francesco Lima e Giuseppe Gullo, è stata la firma della nuova guida tecnica: il duo di esperti dirigenti palermitani ha deciso di puntare su un coach dalla sicura esperienza nel girone e dal carattere a dir poco guerriero, quel Giovanni Bassi che lascia Empoli dopo quattro anni in B per sposare il progetto del Green. Si susseguono in rapida successione tutti gli annunci del roster, che vedono nomi tanto di esperienza quanto di qualità: Di Marco, Minoli, Pollone, Duranti, Thiam, passando per gli under Savoca, Zini, sono state le scelte di coach e società per affrontare questo difficile girone A. A mettere la ciliegina sulla torta di un mercato che già regala speranze è la firma, a settembre, del colpo last minute firmato Lima, perché da Napoli arriva l’esperto guardia-ala Di Viccaro, una certezza per la categoria ed un acquisto che innalza ulteriormente l’asticella della qualità in casa Green, malgrado i proclami estivi continuino a vedere la salvezza come obiettivo principale.
    I test estivi di preparazione mostrano però una squadra che prova sì a mettere in campo quanto richiesto dal tecnico in termini di grinta e determinazione, ma le cui gambe ancora faticano parecchio a girare. In poco tempo ci si ritrova subito a fare i conti con le sfide che valgono i due punti. L’esordio nel nuovo girone è da brividi per diversi motivi: dopo il turno di riposo alla prima, i palermitani esordiscono sul parquet di Firenze: i ragazzi di coach Bassi escono a testa altissima dal PalaCoverciano arrendendosi solo nel finale ma lasciando strada libera ai padroni di casa; il copione si ripete sette giorni dopo ancora in casa della corazzata Omegna, con i biancoverdi costretti a rientrare in Sicilia ancora a mani vuote. È proprio la terra isolana a regalare il primo sorriso stagionale al Green, che nella prima al PalaMangano fa suo il derby con il Costa D’Orlando e sblocca la classifica, ma è solo (apparentemente) un fuoco di paglia, perché dopo tre giorni arriva un pesante stop nell’altro derby giocato a Torrenova. Quattro partita e un solo successo lasciano intravedere quello che sembra un campionato di sofferenza per la compagine palermitana, così come ci aveva abituato nelle due precedenti apparizioni in Serie B, ma la sconfitta a Torrenova fa nascere nei ragazzi di coach Bassi una scintilla che cambierà drasticamente il proseguo della loro stagione.
    È il 27 ottobre, al PalaMangano arriva il fanalino di coda Montecatini, che i siciliani non faticano a dominare, poi Palermo trova anche il primo successo in trasferta, in casa di quell’Empoli che è stata per tanti casa di coach Bassi espugnata grazie ad una super seconda metà di gara. Tra le gare più emozionanti dell’intera stagione fin qui del Green non si può non citare quella arrivata a metà novembre contro Alba, che ha visto i palermitani prevalere solo all’overtime grazie al buzzer beater dell’under Zini (da vedere subito qui, per chi se lo fosse perso). A far da contraltare alla gioia per il successo allo scadere il grave infortunio alla mano che terrà fuori (e lo tiene tutt’ora, ma il suo rientro arriverà probabilmente tra febbraio e marzo) il play titolare Di Marco, una tegola non da poco per gli schemi palermitani. Ma se possibile questo aggiunge un ulteriore stimolo ad un gruppo che sta iniziando a lanciarsi e che ha preso decisamente fiducia nei propri mezzi. Neanche il tempo di esultare per il successo con Alba che al PalaMangano arriva un’altra big del girone, Piombino, anch’essa sconfitta tra le mura amiche. Gara che non è stata per deboli di cuore, che Pollone sigilla con i liberi a 20’ dalla fine, ma che solo gli dei del basket concedono ai biancoverdi risputando fuori dal ferro due triple tentate dai toscani che sembravano destinate al fondo della retina. È la quarta vittoria consecutiva, e per fare il record della società basterebbe anche così, ma inizia invece un filotto di successi che diventeranno ben 7 successi (con due importanti affermazioni esterne contro Cecina e Borgosesia). L’idillio si interrompe al cospetto della formazione, al pari dei palermitani, più in forma del momento, quel San Miniato capace di metter fine all’imbattibilità casalinga del Green, unica formazione del girone a resistere tra le mura amiche fino a dicembre. 

    Il Green Basket è ripartito oggi con una doppia seduta di allenamento

    Con Alessandria è stata una partita, non la nostra migliore prestazione dell’ultimo periodo, con tante palle perse e qualche distrazione difensiva di troppo, ma nonostante questo sia riusciti a portarla a casa, che era il nostro obiettivo più importante. Nel momento di difficoltà, rendendosi conto che non era nelle migliori delle serate, la squadra si è resa conto di questo e ha cercato di fare tutto con umiltà e sacrificio, è stata questa la chiave della vittoria di sabato, un ottimo segnale di quanto il gruppo sia solido e unito – ha analizzato il coach toscano del Green -. Adesso abbiamo lasciato ai ragazzi qualche giorno di meritato riposo, perché si è visto proprio sabato di come qualcuno fosse particolare stanco e poco lucido, legittimamente visto quanto è stato speso dal gruppo in questa prima parte di stagione. Ci serviva staccare un po’ la spina per ricaricare le energie soprattutto mentali: riprenderemo gli allenamenti il 27, con doppia seduta fino al 31, per poi rituffarsi nel 2020 con i regimi di allenamento che abbiamo avuto fin qui. Perché non dimentichiamoci che il 5 gennaio c’è una partita molto importante, in casa contro Oleggio, che ci vede solo appartenente favoriti per via della classifica, ma loro hanno iniziato il campionato con ambizioni diverse, sono una squadra molto esperta, con giocatori che in questa categoria ci giocano da anni e che hanno tutte le carte in regola per metterci in difficoltà. Quindi stacchiamo la spina, ma solo per un attimo, perché bisogna rimettersi subito al lavoro per dare continuità all’ottimo lavoro di questo girone d’andata”.

    SBC Palermo, voglia di rimanere in A1!

    Il ritorno nella massima serie dopo 29 anni di assenza è stato sicuramente una girandola di emozioni, tanto positive quanto negative, per le ragazze della Sicily By Car Palermo. Già dall’estate il progetto ha dovuto convivere con le difficoltà del comporre una squadra in netto ritardo rispetto alle dirette concorrenti alla salvezza o più semplicemente a chi quella categoria l’aveva già mantenuta ad aprile.
    I problemi nel tesseramento della terza straniera ha complicato non poco la prima parte di stagione delle atlete a disposizione di Santino Coppa, con la società che ha deciso di confermare in blocco il gruppo che a maggio si è preso di forza la A1, aggiungendo la qualità di Flores e la fisicità di Gatling ed El Habbab sotto le plance. Un calendario a dir poco ostico, che in poco più di due mesi le ha visto affrontare tutte le big del campionato (in casa, è vero, ma che restano di un’altra categoria) come Schio, Ragusa e Venezia, ma in cui non sono mancate le ottime prestazione in trasferta contro Geas e San Martino, purtroppo anch’esse dall’esito negativo. Il primo sorriso arriva però nella prima sfida veramente alla portata della compagine siciliana, capace di imporsi al PalaMangano contro Torino per poi ripetersi a distanza di quasi due mesi contro Battipaglia (prima l’importante exploit esterno in casa del Costa Masnaga, altra neopromossa). I due stop recenti con Bologna e Broni hanno rallentato la corsa della SBC alla salvezza diretta, per una bagarre che vede le siciliane insieme a Torino e Costa a quota 6, seguite da Bologna a 4 e Battipaglia ancora a 0. Fondamentale sarà sfruttare l’ultimo turno del 2019 al PalaMangano contro Empoli per rialzare subito la testa, così come si auspica il tecnico delle palermitane Santino Coppa.

    Santino Coppa: “Dopo Battiglia tutti esaltati, ora non facciamoci male da soli”.

    Coppa ha dato dimostrazione di tutta la propria proverbiale esperienza nel mondo della pallacanestro femminile, per offrire una chiave di lettura realistica e attinente rispetto l’attuale momento di campionato vissuto dalla sua SBC. «È bene che tutti si mettano in testa che salvarsi è un’impresa. Ci sono squadre che stanno pescando dal top della WNBA, noi questo non lo possiamo fare e ciò che abbiamo fatto per allestire questa squadra è già parte di questa impresa. Il presidente Allegra si è speso e continua a spendersi per questa realtà che lui ha portato nel massimo campionato e dal mio punto di vista non si può far altro che ringraziarlo, anche e soprattutto per la gestione di diverse situazioni complicate che ogni annata sportiva riserva. Dopo il successo con Battipaglia erano tutti esaltati, ma anche in quel caso parlai di necessità di continuare a lavorare, in preparazione di partite difficili – spiega Coppa –. Con Empoli sarà un’altra di queste partite difficilissime. Non potremo praticamente allenarci in questa settimana. Andremo a giocarci una partita fondamentale per difendere questa A1 senza poterci allenare, anche a causa di indisponibilità del palazzetto. Non ricordo nei miei 29 anni di A1 una stagione così difficile. Una squadra che ho assemblato e per la quale mi prendo tutte le responsabilità, nonostante una condizione di emergenza. Voglio che questo concetto sia chiaro. Mi rivolgo a squadra, club, pubblico: stiamo facendo un campionato che è al di sopra delle nostre potenzialità, e nonostante questo siamo riusciti a vincere tre partite e a ben figurare contro le strapotenze d’Italia. Sarebbe un grande peccato dimenticare questo e farci del male da soli, prendendo ogni sconfitta come un dramma psicologico».
    Domenica 29 dicembre alle 18, al PalaMangano, Sbc Palermo Basket scenderà in campo per l’ultimo match del 2019 con l’obiettivo di strappare, ad un sorprendente Empoli, due punti vitali per la classifica.
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